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Una riforma storica: il Codice della Famiglia al centro di una nuova dinamica in Marocco

Una riforma storica: il Codice della Famiglia al centro di una nuova dinamica in Marocco
Tuesday 24 December 2024 - 16:21
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Un incontro di comunicazione, organizzato questo martedì 24 dicembre 2024 dal governo, segna un passo fondamentale nella riforma del Codice della famiglia . Dopo una riunione di lavoro presieduta dal re Mohammed VI, il testo definitivo del disegno di legge sarà redatto quanto prima, secondo le dichiarazioni del capo del governo, Aziz Akhannouch .

Aziz Akhannouch ha espresso il suo onore di partecipare a questa riforma sotto le alte direttive del Sovrano: “Sono onorato di essere stato ricevuto, insieme ai ministri, dal Re Mohammed VI, e di aver partecipato alla riunione di lavoro durante la quale Sua Maestà ha dato istruzioni al governo a rivedere il codice della famiglia. Questa riforma si basa sulle proposte dell'Autorità incaricata della revisione della Moudawana e sul parere del Consiglio degli Ulema. Formuleremo queste linee guida in un disegno di legge che sarà presentato al Parlamento per l'approvazione. »

Questa riforma, attesa dal 2004, costituisce un importante passo avanti per il Marocco. Si basa su 139 proposte elaborate dall'organismo incaricato della revisione della Moudawana, che tengono conto dell'evoluzione della società marocchina nel rispetto delle basi giuridiche e religiose.

Proposte ambiziose e innovative

Il Ministro della Giustizia, Abdellatif Ouahbi, ha avanzato alcune proposte chiave convalidate dal Re. Tra loro:

  • Il matrimonio sarà provato solo per atto, salvo alcune specifiche eccezioni.
  • I marocchini residenti all'estero potranno contrarre matrimonio senza testimoni musulmani.
  • L'età legale per il matrimonio sarà fissata a 18 anni, con una possibile eccezione di 17 anni, ma strettamente regolamentata.
  • La condizione di monogamia imposta dalla moglie renderà illegale la poligamia, salvo rare eccezioni.
  • Il diritto alla donazione sarà esteso alle ragazze, anche minorenni, per garantire l'equità nell'eredità.
  • La custodia dei figli resterà alle madri anche dopo il loro nuovo matrimonio.
  • In caso di religione diversa tra i coniugi, ciascuno può ricorrere a donazioni o testamenti.
  • Il divorzio amichevole diventerà una procedura contrattuale semplificata, senza ricorso sistematico alla giustizia.
  • La gestione dei beni acquisiti durante il matrimonio comprenderà il riconoscimento del lavoro domestico della moglie.

Il parere del Consiglio degli Ulema e soluzioni alternative

Il Consiglio Superiore degli Ulema ha approvato dieci proposte presentate dall'Autorità, tra cui:

  • Riconoscimento del lavoro domestico come contributo ai beni acquisiti.
  • L’obbligo per il coniuge superstite di beneficiare del diritto all’abitazione.
  • L'istituzione dell'uguaglianza nella successione obbligatoria tra figli e figlie.

Sono state proposte soluzioni alternative anche per questioni delicate, come la filiazione dei figli nati fuori dal matrimonio o l'eredità tra coniugi di religioni diverse. Ad esempio, nei casi in cui la filiazione diretta è incompatibile con la legge della Sharia, si propone di rendere il padre responsabile dei bisogni del figlio senza stabilire la filiazione legale.

Una riforma incentrata su equità e modernizzazione

Questa riforma vuole essere olistica e includerà anche modifiche ai tribunali familiari e alle procedure legali per garantire una maggiore efficienza. Fa parte di una dinamica di modernizzazione tenendo conto delle specificità culturali e religiose del Marocco.

Il Capo del Governo ha concluso ribadendo l'impegno del governo ad attuare questa riforma il più rapidamente possibile, con l'obiettivo di rafforzare i diritti dei cittadini, in particolare delle donne e dei bambini, consolidando i valori fondamentali della società marocchina.

Con questa nuova dinamica, il Codice della Famiglia promette di diventare un pilastro essenziale per una società marocchina più giusta, equa e moderna. Questa riforma, guidata dalla visione illuminata del re Mohammed VI, segna una nuova tappa nella storia giuridica e sociale del Marocco.

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