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Nuovi attacchi israeliani a Gaza: 23 palestinesi uccisi, la guerra continua
I bombardamenti israeliani si sono intensificati lunedì nella Striscia di Gaza, uccidendo almeno altri 23 palestinesi, secondo fonti mediche e testimoni oculari. Gli attacchi hanno preso di mira case e tende di sfollati da nord a sud del territorio assediato, dove la popolazione sta sopportando da quasi due anni una guerra che molte organizzazioni palestinesi hanno descritto come una "pulizia genocida".
A Gaza City, i bombardamenti aerei hanno colpito diversi quartieri. Venti palestinesi sono morti in bombardamenti sparsi, mentre altri dieci sono rimasti uccisi nella zona di Al-Souwaidi, a ovest, e i loro corpi sono stati trasportati all'ospedale di Al-Shifa. Quattro sfollati sono rimasti uccisi nell'attacco a una tenda nella zona di Al-Katiba. Nella parte orientale della città, cinque membri della famiglia Bdwan sono stati uccisi nel quartiere di Zeitoun, dove gli aerei israeliani hanno effettuato una serie di raid.
Anche i droni quadricotteri israeliani hanno sganciato esplosivi sulle case nei quartieri di Rimal e Sabra, aggravando ulteriormente la già vasta distruzione. Nel frattempo, veicoli militari si sono ritirati brevemente nella zona di Al-Nasr Street dopo un'incursione iniziata il giorno precedente, che aveva già causato danni significativi alle infrastrutture, in particolare nei pressi dell'ospedale di Al-Hilu.
Nella Striscia di Gaza centrale, due palestinesi sono stati uccisi dall'alba, mentre un altro è morto in un attacco contro una tenda per sfollati nel campo di Nuseirat. Nel sud, un palestinese in attesa di aiuti umanitari è stato ucciso a colpi d'arma da fuoco nei pressi di un centro di distribuzione a Rafah, dove diverse altre persone sono rimaste ferite.
Israele sta anche perseguendo una controversa politica di distribuzione di cibo attraverso una struttura chiamata "Gaza Humanitarian Relief", denunciata come "trappola mortale" dai palestinesi e respinta dalle Nazioni Unite. Diverse distribuzioni sono già state prese di mira, causando centinaia di morti e feriti tra i civili radunati.
A Khan Younis, l'esercito israeliano sta utilizzando autobombe telecomandate per radere al suolo interi isolati residenziali, aggravando il disastro umanitario.
Dal 7 ottobre 2023, i bombardamenti e gli attacchi via terra israeliani hanno causato oltre 66.000 morti e oltre 168.000 feriti, secondo le autorità locali. La maggior parte delle vittime sono donne e bambini. La carestia, usata come arma di guerra, ha già causato la morte di 442 persone, tra cui 147 bambini.