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Mohamed Ali Youssouf, diplomatico esperto a capo della Commissione dell'Unione Africana
Al 38° vertice dell'Unione Africana ad Addis Abeba, i capi di Stato africani hanno eletto Mohamed Ali Youssouf, un diplomatico veterano di Gibuti, come nuovo presidente della Commissione dell'Unione Africana, succedendo a Moussa Faki Mahamat del Ciad.
Nato a Gibuti e laureato in scienze politiche e relazioni internazionali in Francia, Mohamed Ali Youssouf ricopre la carica di ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale di Gibuti dal 2005. Questa lunga e brillante carriera lo rende uno dei diplomatici più rispettati e influenti nella regione del Corno d'Africa, riconosciuto per i suoi solidi rapporti con i leader africani e internazionali.
Prima di diventare Ministro degli Affari Esteri, ha ricoperto diversi incarichi diplomatici prestigiosi, tra cui quello di Rappresentante Permanente di Gibuti presso le Nazioni Unite a New York, dove ha svolto un ruolo chiave nel fare di Gibuti un polo strategico per le basi militari internazionali, in particolare americane, francesi e cinesi. In qualità di ministro, ha rafforzato la diplomazia di Gibuti, in particolare come intermediario nei conflitti regionali, come quelli tra Eritrea ed Etiopia, e sostenendo gli sforzi di pace in Somalia nell'ambito dell'IGAD (Autorità intergovernativa per lo sviluppo).
Uno degli aspetti più notevoli della sua politica estera è stata la sua capacità di mantenere un abile equilibrio tra le principali potenze mondiali come gli Stati Uniti, la Cina, la Francia e i paesi del Golfo, sfruttando la posizione geopolitica unica di Gibuti a Bab el-Mandeb. Ha inoltre rafforzato la cooperazione con la Cina nell'ambito della Belt and Road Initiative, sostenendo importanti progetti infrastrutturali come il porto di Doraleh e la ferrovia Gibuti-Etiopia.
Una delle sue priorità è sempre stata la ricerca di soluzioni pacifiche alle crisi nel Corno d'Africa, come la gestione della questione della Grande Diga della Rinascita dell'Etiopia. Ha sempre sostenuto un dialogo diretto tra Egitto, Sudan ed Etiopia, al fine di raggiungere un compromesso duraturo.
Tra i risultati più significativi si annovera la trasformazione di Gibuti in un polo logistico e commerciale globale, in particolare attraverso investimenti nei suoi porti e nelle zone economiche speciali. Rafforzò inoltre il ruolo del suo Paese nella lotta alla pirateria marittima nel Golfo di Aden e negoziò accordi commerciali e militari vantaggiosi per Gibuti, senza sottomettersi completamente agli interessi di una singola grande potenza.
La politica di Mohamed Ali Youssouf si basa sulla diplomazia preventiva, sulla costruzione di alleanze flessibili e sul mantenimento di una neutralità positiva, garantendo così la sicurezza di Gibuti e attraendo al contempo investimenti internazionali. La sua filosofia è riassunta in questa citazione: "Gibuti è la porta dell'Africa sul mondo e la nostra politica è quella di lasciare queste porte aperte a tutti, senza chiuderne nessuna".
La sua elezione a capo della Commissione dell'Unione Africana testimonia il riconoscimento delle sue eccezionali capacità diplomatiche. Diventa così uno dei ministri in carica più longevi nel continente africano, il che dimostra la fiducia che il presidente Ismail Omar Guelleh ripone in lui per rappresentare con distinzione gli interessi di Gibuti.
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