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Ministro dell'Interno italiano: l'Europa imiterà il nostro progetto in Albania
Il ministro dell'Interno italiano Matteo Piantidozzi ha espresso la convinzione che i paesi dell'Unione Europea cercheranno di imitare il progetto sull'immigrazione che abbiamo intrapreso in Albania.
In un'intervista al quotidiano La Stampa di giovedì, il Ministro Piantidozi ha risposto agli oppositori che condannano gli alti costi dei due centri di accoglienza temporanea per migranti in Albania, dicendo: “I costi devono essere confrontati con i benefici attesi dalla realizzazione del progetto, anche da parte nell’ottica di ridurre gradualmente i costi di accoglienza sostenuti”. Il nostro Paese e tutta l’Europa, a beneficio di persone che poi scoprono che circa il 90% di loro non lo merita”.
Il Ministro ha affermato: “L’interesse pubblico per il progetto da parte della maggior parte dei paesi europei e della stessa Unione Europea, credo, sia la prova più evidente del valore, anche se sperimentale, di un’iniziativa promettente per combattere l’immigrazione irregolare senza diminuire le garanzie sull’immigrazione. per i diritti delle persone”.
Per quanto riguarda il processo di integrazione degli immigrati, il Ministro degli Interni ha affermato: “Il primo fattore è legato alla sostenibilità dell’immigrazione”. “Le cifre adeguate al contesto sociale e alle reali capacità del mercato del lavoro e del sistema di assistenza sociale nel nostro Paese sono la condizione fondamentale per un’integrazione necessaria e proficua nelle nostre società, sia per i residenti che per gli immigrati”. “Il nostro governo sta lavorando, nello spirito del Piano Matthia per l’Africa, per stabilire programmi di formazione soprattutto nei paesi di origine mirato a raggiungere un’integrazione più mirata”.
Parlando del fenomeno dello sfruttamento dei migranti da parte del lavoro nel settore agricolo, Piantidozi ha sottolineato che “il livello dei controlli deve essere elevato”, ma “è necessaria anche una maggiore e più diffusa cultura del rispetto della dignità della persona individuo, che deve essere presente nei confronti di ogni lavoratore, il quale possiede primariamente il diritto di contribuire al miglioramento del suo valore esistenziale e della società in cui vive e opera. Ha concluso sottolineando che “nessuna persona può essere sfruttata per poter godere di questo diritto fondamentale e prioritario”.