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Ministro degli Esteri italiano: Non è prevista l'evacuazione dei nostri cittadini dal Libano in questo momento

Ministro degli Esteri italiano: Non è prevista l'evacuazione dei nostri cittadini dal Libano in questo momento
Thursday 01 August 2024 - 09:00
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Il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Taiani, ha confermato che "gli italiani in Libano in questo momento non sono in pericolo, nemmeno i soldati nel Paese dei Cedri, né i civili".

Il Ministro Tayani ha aggiunto, in dichiarazioni radiofoniche di ieri sera, che “il Ministro della Difesa Crosetto segue minuto per minuto la situazione delle forze UNIFIL”, ricordando che “sono circa 3.000 i civili italiani residenti in Libano con famiglia e doppio passaporto, e circa 300 persone non permanenti”. Possono essere evacuate in situazioni di emergenza”.

Tayani, che è vice primo ministro, ha dichiarato: “Siamo preparati a qualsiasi possibilità, e spero che non accada nulla”, indicando che “non esiste un’ipotesi del genere al momento”, riferendosi a qualche tipo di evacuazione. Ha aggiunto: “Assistiamo con grande preoccupazione allo stato di grande tensione in tutto il Medio Oriente”, ma “invitiamo tutti ad assumersi la responsabilità e a lavorare per ridurre la tensione”.

Il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha proseguito: “Ho avuto un lungo colloquio con il Vice Primo Ministro degli Emirati Arabi Uniti (Hamdan bin Mohammed Al Maktoum) e con gli ambasciatori italiani. Stiamo lavorando a livello diplomatico per un cessate il fuoco, e Israele deve raggiungere questo obiettivo e Hezbollah non deve attaccarlo. Dobbiamo garantire che il buon senso prevalga tra tutte le parti interessate”.

Successivamente, il capo della diplomazia italiana ha scritto, in un post sul blog X: “Ho parlato con il ministro degli Esteri degli Emirati Arabi Uniti, Abdullah bin Zayed Al Nahyan. Lavoriamo anche in collaborazione con gli Emirati Arabi Uniti per fermare il ciclo di violenza in Medio Oriente e raggiungere stabilità e sicurezza nella regione. Abbiamo anche tenuto una discussione positiva sulla Siria, per avviare il dialogo anche in questo trimestre.


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