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Lo scrittore italiano Roberto Saviano critica la Meloni alla Fiera del Libro di Francoforte
Lo scrittore italiano Roberto Saviano ha espresso la sua insoddisfazione per le restrizioni imposte alla libertà di espressione in Italia, criticando il primo ministro Giorgia Meloni, durante la sua presenza sabato alla Fiera del libro di Francoforte.
"Per me, essere qui è come una vendetta", ha detto Saviano, noto per il suo libro più venduto sulla mafia “Gomorra”, che è stato ampiamente tradotto e trasformato in un film.
Nonostante la sua fama internazionale, Saviano non è stato incluso nella delegazione ufficiale italiana alla Fiera del Libro di Francoforte, il più grande raduno mondiale dell'industria del libro, dove l'Italia era quest'anno l'ospite d'onore.
Saviano venne invece a Francoforte su invito del suo editore.
"Gli attacchi personali da parte dei media e dei politici di destra sono comuni in Italia", ha osservato Saviano.
Ha aggiunto che il primo ministro italiano Giorgia Meloni aveva lanciato una campagna diffamatoria personale contro di lui, "accusandolo di arricchirsi grazie ai suoi libri sulla mafia".
Lo scrittore ha detto: "Quando un leader politico dice qualcosa del genere, la persona di cui viene detto non viene invitata ai festival e gli editori hanno paura di pubblicare le sue opere".
E ha proseguito: "Sei un dissidente se la tua posizione politica ti crea problemi, se la tua famiglia ha problemi, se hai difficoltà economiche".
Ha sottolineato che “una situazione del genere non dovrebbe verificarsi in una democrazia”, ma ha aggiunto: “In Italia, per alcuni di noi, questo sta già accadendo”.
L'intervento di Saviano ha attirato una grande folla alla mostra, poiché è intervenuto durante una tavola rotonda organizzata dal gruppo di scrittori "Pen Berlin" sul tema "Scrivere in periodi non aperti", e ha anche partecipato ad apparizioni su piattaforme organizzate da diverse associazioni tedesche. mezzi di comunicazione.
Dalla pubblicazione di "Gomorra" nel 2006, Saviano ha ricevuto minacce di morte ed è sotto protezione della polizia.
Prima dell'inaugurazione della mostra era in corso un dibattito aperto tra gli scrittori italiani e i rappresentanti del governo Meloni su chi potesse far parte della delegazione ufficiale.
Saviano, eminente e critico critico della Meloni, fu al centro di questa controversia. Il governo è stato accusato di aver escluso le voci critiche dalla partecipazione alla mostra.