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Ministro degli Esteri italiano: Credo che dovremmo andare a Budapest per esprimere la nostra contrarietà
Il ministro italiano degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Taiani, ha espresso “la convinzione che dobbiamo rispettare la regola di andare a Budapest per partecipare al Gymnasium alla fine di agosto”, perché “forse possiamo dire cose su cui non siamo d'accordo anche con."
Lo hanno affermato lunedì in alcune dichiarazioni a margine del Consiglio Affari Esteri di Bruxelles, in cui si discute anche su come procedere alla luce della convocazione del Consiglio Affari Esteri informale di Budapest, dopo che le missioni svolte in modo indipendente da Viktor Orban hanno suscitato le proteste di altri paesi dell’Unione Europea.
A questo proposito, il Ministro Tayani ha affermato: “La questione non è rispettare o condividere ciò che fa il governo, ma si tratta piuttosto di condividere e rispettare la presenza dell'Ungheria all'interno dell'Unione Europea”, indicando che “questo Paese è parte del sistema, indipendentemente dal governo al suo interno”.
Tayani, vice primo ministro, ha osservato: “Non possiamo prendere decisioni sulla base dei governi, ma sulla base delle istituzioni. Penso che potremmo anche andare a Budapest e presentare le nostre idee. “Possiamo fare tutte le critiche che vogliamo”, ma “non credo sia giusto cambiare programma, perché si creerebbe un precedente che poi potrebbe essere utilizzato in altre occasioni, e questo non sarebbe nell’interesse della l’intera Unione Europea e i paesi che la compongono”.
“Ciò non significa condividere la politica del governo, ma piuttosto rispetto per questo Paese” ha concluso il capo della diplomazia italiana, riferendosi sempre all’Ungheria.