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Marocco: un ponte strategico nella cooperazione industriale tra il Sud del mondo
Il Marocco non è più solo un beneficiario della cooperazione industriale tra i paesi del Sud del mondo, ma è diventato un ponte strategico. Collega l'Europa, il mondo arabo e l'Africa subsahariana. Secondo un recente rapporto dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per lo sviluppo industriale (UNIDO).
Il rapporto afferma che il Marocco sta partecipando a due importanti progetti. Nell'ambito della Cooperazione Industriale Sud-Sud e Triangolare (SSTIC), guida la cooperazione industriale attraverso iniziative come il Country Partnership Programme (PCP) e Cleantech Morocco, rafforzando la sua crescente influenza in Africa.
Il rapporto aggiunge che il Marocco svolge un ruolo importante nella tecnologia verde e mette in risalto la Green Academy che ha ospitato esperti provenienti da sei paesi africani: Burkina Faso, Ghana, Ruanda, Senegal, Sudafrica e Mauritius.
Il Marocco ha inoltre svolto un ruolo cruciale nel trasferimento di tecnologie verdi in paesi come il Senegal e la Cambogia attraverso Cleantech Morocco.
Il rapporto ha indicato che il Marocco ospiterà la prossima conferenza su "Industria 14.0 e produzione intelligente in Africa", come passo verso il consolidamento della sua leadership nello sviluppo industriale.
Mentre l'Africa ospita 41 dei 149 progetti di cooperazione industriale globale, il Marocco si distingue per la sua partecipazione attiva, anche se Etiopia, Tanzania, Nigeria ed Egitto guidano il numero di progetti.
Il rapporto evidenzia la forte dipendenza dai finanziamenti esterni e la distribuzione non uniforme dei progetti tra le diverse regioni.
Attualmente, solo 24 dei 54 paesi africani fanno parte dei progetti SSTIC, la maggior parte dei quali si svolgono nell'Africa occidentale e orientale.
Il 70% di questi progetti riguarda l'agricoltura e l'energia, mentre settori come l'assistenza sanitaria e la tecnologia digitale necessitano ancora di maggiori investimenti.
Il finanziamento resta una sfida importante. La Repubblica Democratica del Congo è l'unico paese africano presente nell'elenco dei maggiori contributori, con un contributo significativo. Le donazioni a livello mondiale stanno raggiungendo cifre enormi, con l'Unione Europea in testa.
Ciò presenta una contraddizione: mentre si cerca di raggiungere una maggiore autosufficienza, molti progetti continuano a dipendere da finanziamenti esterni.
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