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Lancio di un programma statunitense per il rimpatrio volontario degli immigrati clandestini con sovvenzioni finanziarie e un biglietto aereo.
L'amministrazione statunitense ha annunciato lunedì il lancio di un nuovo programma che consente agli immigrati clandestini di tornare volontariamente nei loro paesi di origine in cambio di un sussidio di 1.000 dollari e di un biglietto aereo gratuito, una mossa che il Dipartimento per la sicurezza interna ha descritto come un'"opportunità storica" per ridurre i costi delle deportazioni forzate.
In una dichiarazione rilasciata dal Dipartimento per la sicurezza interna si spiega che l'iniziativa è rivolta agli immigrati clandestini residenti negli Stati Uniti che accettano volontariamente di lasciare il Paese. Ha confermato che il contributo finanziario verrà erogato dopo la verifica dell'avvenuto rimpatrio nel Paese di origine, aggiungendo che questa misura ridurrà i costi dell'espulsione fino al 70%, rispetto all'espulsione dei migranti attraverso le tradizionali procedure amministrative e giudiziarie, che costano circa 17.000 dollari a persona.
Il Segretario per la sicurezza interna Kristi Noem ha affermato che l'autodeportazione rappresenta "l'opzione più sicura e meno costosa" e che offre agli immigrati un'opportunità futura di entrare legalmente negli Stati Uniti, a differenza dell'espulsione forzata, che negherebbe loro tale diritto.
In un contesto correlato, l'amministrazione ha riferito che circa 152.000 persone erano state deportate con la forza entro la fine di marzo, nell'ambito della rigida politica sull'immigrazione perseguita dall'amministrazione del presidente statunitense Donald Trump, che ha posto la lotta all'immigrazione illegale al centro dell'attuale campagna presidenziale.
La portavoce della Casa Bianca, Caroline Leavitt, ha dichiarato durante una conferenza stampa la scorsa settimana che gli Stati Uniti stanno per attuare "la più grande operazione di deportazione della loro storia", considerando che questo programma riflette le future tendenze politiche sulla questione dell'immigrazione.
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