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"Le Monde": I funzionari si rifiuteranno di obbedire agli ordini se il Partito del Raggruppamento Nazionale salirà al potere

"Le Monde": I funzionari si rifiuteranno di obbedire agli ordini se il Partito del Raggruppamento Nazionale salirà al potere
Sunday 07 July 2024 - 11:00
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Il quotidiano Le Monde ha riferito, riferendosi ad una petizione presentata da 40 funzionari, che alcuni funzionari francesi intendono rifiutarsi di attuare gli ordini dei ministri che potrebbero essere nominati dal partito di destra Raggruppamento Nazionale se salisse al potere.

La mattina del 6 luglio, la petizione aveva raccolto online 3,1mila firme di direttori di istituti scolastici e ispettori amministrativi generali, che invitavano a respingere “misure che contraddicono i valori della Repubblica”.

Come nota il giornale, in risposta a questa petizione, l’ex membro del partito di sinistra “Francia Ribelle”, il politologo Thomas Guignoli, ha annunciato il 1° luglio la formazione di una “rete di resistenza all’estrema destra”.

Guinoli ha spiegato che questa rete sarà composta principalmente da dipendenti pubblici, e uno dei suoi “metodi principali” sarà quello di respingere “alcuni ordini” ricevuti dai funzionari, e ha promesso di pubblicare le istruzioni necessarie nel prossimo futuro.

La capo del blocco parlamentare dell’Unione Nazionale, Marine Le Pen, ha definito questa petizione una “caricatura”, mentre Fabrice Leggeri, deputato al Parlamento europeo per la Lega Nazionale, ha affermato che “tutti coloro che sono insoddisfatti possono dimettersi”.

Il giornale afferma che, secondo la legge generale sulla funzione pubblica, i dipendenti devono eseguire le istruzioni dei loro superiori, a meno che non siano “chiaramente illegali” e di natura tale da “pregiudicare gravemente l’interesse pubblico”.

L'avvocato Lauren Carrier, specializzata in controversie amministrative, ha spiegato al quotidiano che, da un lato, un funzionario non può violare i decreti emanati dal candidato al Consiglio costituzionale, ma nel caso delle “decisioni amministrative” ha più spazio di azione e manovra, e ha sottolineato che “in questi casi, l’obbedienza resta”. “È la regola, la disobbedienza è l’eccezione”.


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