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Meloni congela il Redditometro: “Voglio vedere meglio”
A Giorgia Meloni non piace il Redditometro. Almeno, non le piace quello che s’è ritrovato in Gazzetta Ufficiale e che, d’imperio, ha congelato. In attesa di capirci di più e darsi il tempo di “vedere meglio”. La presidente del consiglio ha parlato al Festival dell’Economia di Trento dove ha fatto chiarezza sul caso che, nei giorni scorsi, ha agitato la politica (e non solo): “Nell’ordinamento italiano esiste l’accertamento sintetico, per verificare discrepanze tra dichiarazione dei redditi e tenore di vita. Una misura per noi molto invasiva, eravamo contrari, siamo restati contrari. Fa il decreto attuativo il governo Renzi, poi il governo Conte annuncia un altro decreto, che però non arriva mai. Così c’è troppa discrezionalità. Serve un intervento a tutela dei contribuenti”, ha spiegato la premier. Che ha aggiunto: “L’ho sospeso perché lo voglio vedere meglio: bisogna colpire i casi oggettivamente intollerabili, chi è nullatenente e gira col Ferrari, altra cosa è vessare il cittadino, e io sono contraria. Serve tempo per una norma a garanzia di una lotta all’evasione efficace sui casi intollerabili, senza introdurre un’altra norma vessatoria nei confronti dei cittadini”. Del resto, per la premier che s’è imposta l’obiettivo più che ambizioso di una riforma all’insegna del Fisco amico, tenersi uno strumento invasivo al punto da valutare (anche) le spese per la scuola e la cura e igiene personale, ereditato dai governi precedenti, sarebbe stato davvero troppo. “Per noi un fisco giusto non ti vessa con regole assurde e con un livello altissimo che non corrisponde a livello della tassazione – ha dichiarato la premier -. Un fisco che sappia dialogare, che sappia verificare il singolo caso. La nostra riforma va in questo senso”.
Archiviato il redditometro, Meloni sottolinea che l’obiettivo del governo resta la lotta, dura, all’evasione e rintuzza le accuse che arrivano dall’opposizione: “Dicono che sono amica degli evasori, i numeri dicono che il 2023 è stato un anno record per il recupero di evasione fiscale in Italia con 4,5 miliardi in più rispetto all’anno precedente”.
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