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Valditara chiede all'Unione Europea di vietare l'uso dei cellulari nelle scuole fino all'età di 14 anni
Il ministro dell'Istruzione italiano Giuseppe Valditara continua la sua crociata contro l'uso dei telefoni cellulari nelle scuole. Già vietati dall'inizio dell'anno scolastico in corso nelle scuole italiane, dall'infanzia alle superiori, anche per fini didattici, gli smartphone sono ora nel mirino del ministro a livello europeo.
Valditara propone di estendere questo divieto a tutti i paesi dell'Unione Europea per gli studenti di età inferiore ai 14 anni, citando i rischi per lo sviluppo psico-emotivo dei giovani e per la qualità dell'istruzione. Questa iniziativa è già sostenuta da paesi come Austria, Francia, Ungheria, Slovacchia e Svezia, e dovrebbe presto ricevere il sostegno di Lituania, Cipro, Grecia e Belgio.
Questo posizionamento si inserisce in una tendenza preoccupante: l'uso di telefoni e tablet sta diventando sempre più diffuso tra i bambini, a scapito della televisione, un tempo onnipresente. Tuttavia, il Global Education Monitoring Report 2023 ha evidenziato una correlazione negativa tra l'uso eccessivo delle tecnologie informatiche e il rendimento scolastico.
La sola presenza di un dispositivo mobile in classe può essere sufficiente a distrarre lo studente, riducendone la concentrazione e la capacità di apprendimento. Progettati per catturare costantemente l'attenzione, gli smartphone compromettono lo sviluppo cognitivo dei giovani, danneggiano le loro capacità comunicative e ostacolano il loro adattamento sociale.
Alla luce di ciò, la proposta di Valditara sembra un invito alla ragione, sebbene la sua attuazione a livello UE sia ancora oggetto di dibattito, in un contesto in cui la tecnologia è onnipresente nelle case e spesso vista come un supporto all'apprendimento.
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