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Tra morte naturale e assassinio: personaggi di spicco deceduti nel 2025

14:00
Tra morte naturale e assassinio: personaggi di spicco deceduti nel 2025

Il 2025 sarà ricordato come un periodo particolarmente significativo a causa della scomparsa di numerose personalità internazionali provenienti dal mondo religioso, politico e militare. Queste figure, con i loro background e le loro influenze diverse, hanno lasciato la scena mondiale in circostanze che vanno da cause naturali ad assassini mirati, lasciando dietro di sé un'eredità complessa e spesso controversa.

All'inizio dell'anno, il mondo cattolico ha pianto la morte di Papa Francesco, avvenuta il 21 aprile a seguito di un ictus. Al secolo Jorge Mario Bergoglio, 266° Papa della Chiesa cattolica, ha segnato profondamente la storia religiosa contemporanea. Primo pontefice latinoamericano e primo non europeo in oltre dodici secoli, si è distinto per la sua umiltà, il suo stile di vita austero e il suo incrollabile impegno nei confronti dei più vulnerabili. La sua morte ha aperto la strada all'elezione di Leone XIV, che è diventato il primo papa degli Stati Uniti.

Poche settimane dopo, il 13 maggio, l'ex presidente uruguaiano José "Pepe" Mujica morì dopo una lunga battaglia contro un cancro all'esofago. Figura iconica della politica latinoamericana, sarà ricordato come "il presidente più povero del mondo", un soprannome che rifiutò, preferendo vederlo come una critica al materialismo e alla ricerca del potere. Il suo stile di vita modesto e il suo discorso umanista influenzarono profondamente la percezione della governance politica ben oltre l'Uruguay.

L'anno fu anche segnato da una serie di omicidi sullo sfondo di crescenti tensioni geopolitiche. In Iran, il comandante del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica, il generale Hossein Salami, e il capo di stato maggiore delle forze armate, il generale Mohammad Bagheri, furono uccisi in attacchi aerei israeliani il 13 giugno contro siti strategici. Questi attacchi innescarono una guerra durata dodici giorni, precipitando la regione in una spirale di crescente violenza.

Nello stesso clima di conflitto, l'esercito israeliano ha annunciato a ottobre l'uccisione di Rouhi Mushtaha, leader di Hamas a Gaza e presunto successore di Yahya Sinwar. L'operazione, condotta con un attacco aereo contro un tunnel nella città di Gaza, ha illustrato il modello persistente di omicidi mirati nel contesto del conflitto israelo-palestinese. Lo Yemen non è stato risparmiato, con la morte di Ahmed Ghaleb Nasser Al-Rahawi, leader degli Houthi, ucciso in un attacco aereo che ha preso di mira un incontro ufficiale a Sana'a.

Negli Stati Uniti, la morte di Dick Cheney, il 3 novembre, ha suscitato numerose reazioni. Ex vicepresidente e figura centrale della politica americana durante le guerre in Afghanistan e Iraq, è morto all'età di 84 anni per complicazioni cardiache e polmonari. La sua carriera, caratterizzata da un'influenza eccezionale ai massimi livelli di governo, rimane una delle più controverse della recente storia politica americana.

Infine, l'anno si è concluso con un tragico disastro aereo: la morte del capo di stato maggiore dell'esercito libico, il generale Mohamed Ali Ahmed Al-Haddad, il 23 dicembre. Il suo aereo si è schiantato nei pressi di Ankara a causa di un guasto elettrico, uccidendo tutti i passeggeri a bordo. Impegnato negli sforzi per la riunificazione dell'esercito libico, è stato promosso postumo a maresciallo di campo in riconoscimento del suo servizio.

Il 2025 si presenta quindi come un anno buio, segnato dalla scomparsa di leader spirituali, figure politiche non convenzionali e importanti leader militari. Queste morti, avvenute in un mondo attanagliato da profonde tensioni e trasformazioni, lasciano un vuoto considerevole e sollevano numerosi interrogativi sul futuro della stabilità internazionale.



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