- 16:43Tajani: la mozione di sfiducia contro von der Leyen è una grande follia
- 16:14Azerbaigian e Marocco: rafforzare i legami Sud-Sud in un mondo diviso
- 15:48Trump riaccende la guerra commerciale: l'ONU mette in guardia dai rischi per l'economia globale
- 15:30Il treno ad alta velocità marocchino Al Boraq al centro delle discussioni a Pechino
- 15:22Il Marocco avvia la produzione di veicoli blindati WhAP: una svolta strategica per l'industria della difesa
- 15:08Mohammed VI esprime solidarietà a Donald Trump dopo le devastanti inondazioni in Texas
- 14:45Fitch alza le sue previsioni di crescita per il Marocco al 4,5% nel 2025, trainata da agricoltura e investimenti
- 14:35Riprendono a Doha i colloqui indiretti per il cessate il fuoco a Gaza, mentre Trump preme per un accordo
- 14:14Cooperazione agricola: Marocco e Stati Uniti verso un partenariato strutturato
Seguici su Facebook
Made in Morocco: Rabat sfonda nel campo dell’industria militare avanzata
Il Marocco cerca di costruire un’industria della difesa integrata che rafforzerà la sua posizione di potenza regionale, soddisferà le esigenze del mercato locale e gli consentirà di esportare verso i mercati esteri.
Questa tendenza riflette il crescente interesse del Marocco per le industrie militari, che fa seguito ai notevoli successi ottenuti negli ultimi anni nella produzione di automobili e aerei.
I passi del Marocco in questa direzione si sono concretizzati attraverso la firma di una serie di accordi con diverse aziende e paesi, il più recente dei quali è l'accordo siglato a fine settembre con la società indiana "Tata Group", che mira a produrre un sistema di combattimento veicolo. in una fabbrica in Marocco.
L'Amministrazione della Difesa marocchina ha confermato che questo accordo mira a soddisfare la domanda locale delle industrie militari, oltre a esportare prodotti verso i mercati internazionali.
Lo scorso giugno, il Marocco aveva anche annunciato l'intenzione di creare due zone industriali focalizzate sulla produzione di attrezzature di sicurezza, meccanismi e sistemi d'arma, dopo che il Consiglio dei ministri aveva approvato diversi progetti in campo militare.
L'esperto marocchino Mohamed Choucair ritiene che la decisione del Marocco di sviluppare un'industria della difesa derivi dal desiderio di rafforzare la propria posizione come potenza regionale e ridurre gli alti costi delle attrezzature militari, oltre alla necessità di attrezzature moderne come i droni.
L'accordo di cooperazione con il gruppo Tata ha rappresentato un passo importante, poiché è stato annunciato che il veicolo da combattimento terrestre (WhAP 8×8) sarebbe stato prodotto localmente in Marocco. L'Amministrazione Nazionale della Difesa ha considerato questo passo come un'importante trasformazione che rafforza la posizione del Marocco come centro di sviluppo nel campo della difesa e offre promettenti opportunità agli investitori nei progressi dei settori della difesa e della tecnologia.
Attraverso questo approccio, il Marocco cerca di ottenere una maggiore indipendenza nel campo della difesa e di ridurre la propria dipendenza dalle importazioni. Shuqair sottolinea che questa tendenza riflette una strategia a lungo termine volta a rafforzare la sovranità di difesa del Regno.
Questa questione diventa particolarmente importante alla luce dell’evoluzione delle circostanze regionali, poiché il Regno si impegna a sviluppare le proprie capacità di produzione militare per soddisfare le esigenze locali, compresa la produzione di droni.
Il Marocco ha accumulato esperienza in vari settori industriali, poiché è riuscito ad attirare molte aziende internazionali a investire nel settore dell'aviazione, che attualmente conta 142 aziende e offre circa 20.000 opportunità di lavoro.
Il Marocco è riuscito anche a entrare nel campo della produzione di auto elettriche, esportando circa 700.000 auto all’anno. Nello stesso contesto, lo scorso giugno, il Marocco ha manifestato l’intenzione di creare due zone industriali destinate a sostenere lo sviluppo di attrezzature e meccanismi di difesa.
Il Marocco è al 29° posto tra i maggiori importatori di armi al mondo ed è considerato il secondo importatore di armi in Africa dopo l’Algeria. Attraverso questa strategia, il Regno mira a ridurre la propria dipendenza dai fornitori esterni e a rafforzare la propria capacità di soddisfare in modo indipendente le proprie esigenze di difesa.