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Il Marocco sottolinea la necessità di combattere i crimini di odio in Africa
Giovedì, ad Addis Abeba, il Regno del Marocco ha sottolineato davanti al Consiglio di Pace e Sicurezza dell'Unione Africana l'importanza di promuovere il dialogo interreligioso e interculturale e di combattere fenomeni negativi come i crimini d'odio nel continente africano.
In un contesto correlato, durante il dibattito generale in seno al Consiglio di Pace e Sicurezza su "Il fenomeno dell'odio e gli sforzi per combattere il genocidio in Africa", la delegazione marocchina ha sottolineato che il Regno, che ha una ricca e profonda storia culturale, ha una lunga tradizione di pacifica convivenza tra le diverse religioni e ha sempre promosso i valori del rispetto e della tolleranza.
La delegazione ha anche osservato che il Marocco è stato un modello di tolleranza religiosa, ospitando per secoli comunità musulmane, cristiane ed ebraiche. La delegazione ha ricordato il messaggio reale di Sua Maestà Re Mohammed VI ai partecipanti al nono Forum Mondiale dell'Alleanza delle Civiltà nel Nunber 2022, sottolineando che la religione ispira uno spirito e un dialogo che promuove la civiltà.
La delegazione marocchina ha sottolineato l'importanza di promuovere il dialogo interreligioso e interculturale per promuovere la comprensione reciproca e il rispetto della diversità, prendendo atto degli sforzi del Regno per combattere la discriminazione razziale e i discorsi di odio a livello nazionale e internazionale, comprese le riforme costituzionali del 2011 per promuovere la coesistenza religiosa e culturale e combattere gli stereotipi e l'odio.
La delegazione ha anche fatto riferimento al ruolo del Marocco nelle iniziative internazionali per combattere i discorsi di odio, prendendo atto della decisione presa dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite su iniziativa del Regno di fissare la Giornata internazionale contro i discorsi di odio nel giugno 2021. L'Assemblea generale delle Nazioni Unite aveva anche adottato nel luglio 2023 una risoluzione presentata dal Marocco che condannava l'incendio di copie del Santo Corano e i discorsi di odio, sottolineando la necessità di rispettare le religioni e i simboli religiosi e di combattere gli atti di violenza contro le persone per motivi religiosi. La delegazione marocchina ha concluso sottolineando l'importanza di includere il tema dei crimini di odio e della lotta contro il genocidio nell'agenda di aprile del Consiglio di pace e di sicurezza, rilevando che ciò riflette la grande importanza del tema nel contesto internazionale, che stava assistendo ad una crescente diffusione di incitamenti all'odio, ad un aumento della violenza e dell'instabilità, e che ha influenzato negativamente la pace e la sicurezza in Africa e in tutto il mondo.