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Il Marocco si muove per regolamentare le criptovalute, lanciando “E-Dirham”
Il Marocco si prepara a rivoluzionare la gestione delle criptovalute istituendo un quadro giuridico che ne disciplini l'utilizzo. Supportando allo stesso tempo lo sviluppo dell'innovazione finanziaria. Questo progetto, guidato da Abdellatif Jouahri, governatore della Banca Al-Maghrib, risponde alle raccomandazioni del G20 e mira a ridurre i rischi finanziari associati a queste attività digitali.
Al termine della riunione del consiglio di amministrazione della Banca Al-Maghrib, Al-Jawhari ha sottolineato che questo quadro non mira a limitare le prospettive offerte dalle criptovalute. Ma indirizzare le proprie energie in modo responsabile. Questo quadro sarà sviluppato con il supporto del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale, nonché di vari partner nazionali e internazionali.
La strategia marocchina si basa su un approccio ponderato, lontano dal divieto rigido seguito da alcuni paesi. Dopo aver vietato le criptovalute nel 2017, il Marocco si è orientato verso una regolamentazione più adeguata, in grado di conciliare sicurezza e modernizzazione, al fine di allineare il suo quadro giuridico agli standard globali, in particolare quelli del Financial Stability Board e del G20. La partecipazione di questi attori rafforza la credibilità di questo approccio e pone Rabat all'avanguardia tra le economie emergenti.
Si prevede che questo quadro normativo avrà implicazioni significative sia a livello nazionale che internazionale. In Marocco. Classificatosi al 13° posto al mondo per l'utilizzo di Bitcoin secondo uno studio Insider Monkey del 2023, il Paese sta assistendo a una crescente domanda di criptovalute.
Una delle principali opportunità offerte da questo quadro è il potenziale lancio imminente di una valuta digitale della banca centrale, chiamata “e-dirham”. Modernizzare le transazioni finanziarie, soprattutto per le piccole imprese coinvolte nel commercio internazionale.
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