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Il Marocco presenta le sue buone pratiche sulla pena di morte al Consiglio per i diritti umani

Il Marocco presenta le sue buone pratiche sulla pena di morte al Consiglio per i diritti umani
Wednesday 26 February 2025 - 09:25
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Nel corso della 58a sessione del Consiglio per i diritti umani a Ginevra, il Marocco ha sottolineato le sue pratiche esemplari in materia di pena di morte, sottolineando il suo approccio pragmatico e la sua volontà di avviare un dibattito costruttivo sulla possibile abolizione di questa pena. Dal 1993 il Paese ha compiuto notevoli progressi in questo ambito, segnati da una moratoria di fatto sulla pena di morte.

Hicham Mlaati, direttore degli affari penali e delle amnistie presso il Ministero della Giustizia, ha affermato che il Regno ha adottato una serie di misure legislative e giudiziarie volte a limitare l'applicazione della pena di morte. Dopo l'ultima condanna, pronunciata nel 1993, il Marocco ha introdotto una serie di riforme che consentono un approccio più ponderato e ponderato a questa delicata questione. Questo processo è stato accompagnato da una serie di dibattiti e iniziative pubbliche, volte a favorire una revisione della legislazione relativa a questa sanzione.

Nel suo discorso, Mlaati ha sottolineato che, nonostante dal 1993 siano state condannate a morte 86 persone, solo poche di queste decisioni sono state eseguite e la maggior parte dei casi non ha portato a una condanna definitiva. Ha inoltre sottolineato che la percentuale di condannati a morte tra tutti i prigionieri rappresenta solo una piccola frazione, lo 0,1% del totale.

Il funzionario ha anche menzionato gli sforzi in corso del Marocco per limitare l'uso della pena di morte, citando la riduzione del numero di crimini punibili con la morte, in particolare ai sensi del diritto penale militare, dove il numero di crimini che potrebbero portare alla pena di morte è stato ridotto da 16 a 5. La bozza di revisione del Codice penale e della Procedura penale, attualmente in discussione, potrebbe fornire una nuova opportunità per discutere il futuro della pena di morte, rafforzando i meccanismi eccezionali che ne regolano l'applicazione.

Il Regno ha inoltre rafforzato i suoi impegni internazionali nel campo dei diritti umani, ratificando convenzioni e trattati relativi alla pena di morte. Mlaati ha ricordato che il Marocco ha ratificato il Patto internazionale sui diritti civili e politici, senza riserve sull'articolo 6 che riguarda la pena di morte, e che ha votato a favore della moratoria globale sulla pena di morte all'Assemblea generale delle Nazioni Unite nel dicembre 2024.

Questo processo riflette l'impegno del Marocco ad allinearsi agli standard internazionali sui diritti umani, nel rispetto delle sue tradizioni e del suo sistema giuridico. La presentazione delle pratiche del Marocco al Consiglio per i diritti umani ha evidenziato gli sforzi in corso del Paese per umanizzare il suo sistema giudiziario e promuovere i diritti fondamentali, aprendo al contempo la strada a potenziali riforme della politica penale.

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