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L’asse strategico Marocco-Israele-Azerbaigian che nessuno si aspettava
Martedì 18 febbraio, il consigliere speciale del presidente dell'Azerbaigian Hikmet Hajiyev ha incontrato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a Gerusalemme per colloqui approfonditi. Funzionari a conoscenza dei colloqui hanno affermato che l'incontro potrebbe segnare una svolta nella ridefinizione delle alleanze in Medio Oriente e oltre.
Avvenuto appena quarantotto ore dopo il dialogo strategico tenuto da Netanyahu con il Segretario di Stato americano Marco Rubio, lo scambio ha riacceso le speculazioni sull'inclusione dell'Azerbaigian negli Accordi di Abramo. Citando fonti diplomatiche, il Jerusalem Post menziona un riavvicinamento che potrebbe portare a un asse geopolitico senza precedenti, che unirebbe Israele, Marocco e Azerbaigian attorno a progetti economici, tecnologici e di sicurezza.
"L'Azerbaijan è uno dei partner più affidabili di Israele nel mondo musulmano da tre decenni", ha dichiarato al quotidiano un alto funzionario israeliano, sottolineando che "il suo ruolo nell'architettura della sicurezza regionale è ora essenziale".
Rabat, Tel Aviv e Baku, mano nella mano
Il presidente azero Ilham Aliyev ha ratificato il 10 gennaio la legge che conferma l'"Accordo tra il governo della Repubblica dell'Azerbaigian e il governo del Regno del Marocco sulla cooperazione militare nel campo della difesa", firmato il 30 ottobre 2024, dopo l'approvazione del Parlamento a dicembre.
Questo trattato inaugura un ravvicinamento più profondo nel settore della difesa, che comprende in particolare scambi tecnologici, programmi di formazione specializzati e collaborazione nella manutenzione degli equipaggiamenti militari. Secondo le nostre informazioni, l'accordo prevede anche meccanismi per il trasferimento di competenze nell'ingegneria della difesa e partnership per lo sviluppo di armi avanzate, adattate alle esigenze dei due Paesi.
Tuttavia, l'interesse per Baku va oltre la sfera della sicurezza. L'Atlantic Council, un influente think tank americano, ha recentemente raccomandato a Washington di trarre ispirazione dai legami di Israele con l'Azerbaigian per rafforzare le proprie relazioni con Baku. Questa partnership, afferma il think tank, non si limita a contrastare l'influenza iraniana; Apre inoltre la strada a un rafforzamento del radicamento americano in Asia centrale, una regione ricca di risorse energetiche e minerarie e strategica per il "Corridoio di mezzo", la rotta commerciale che collega l'Asia all'Europa aggirando Russia e Iran.
La visita del signor Hajiyev ha coinciso con la pubblicazione di un rapporto del Begin-Sadat Center for Strategic Studies, intitolato “Come integrare efficacemente l’Azerbaijan nei piani regionali di Trump e negli interessi israeliani: raccomandazioni pratiche”. Il documento sostiene l'inclusione di Baku nelle iniziative economiche e tecnologiche guidate da Israele, riecheggiando il modello trilaterale già delineato con il Marocco.
Se questo asse Marocco-Israele-Azerbaigian si concretizzasse, offrirebbe a Israele un ponte senza precedenti tra il Maghreb, il Medio Oriente e il Caucaso. Rafforzerebbe inoltre la componente musulmana dei suoi partenariati regionali, rientrando nel contempo nella strategia americana di cooperazione multilaterale tra alleati per alleviare l'onere finanziario che grava su Washington.
L'importanza strategica di Baku è confermata dalle sue azioni: l'Azerbaigian ha recentemente aumentato del 55% le sue esportazioni di petrolio verso Israele, in un contesto di crescenti tensioni con Hamas e Hezbollah. La visita del signor Hajiyev avviene mentre Israele e gli Stati Uniti riprendono i colloqui sul programma nucleare iraniano. Di fronte a quella che considerano una minaccia esistenziale, Israele e Azerbaigian intendono consolidare una partnership in materia di sicurezza che è diventata fondamentale nella riconfigurazione degli equilibri regionali.
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