Marocco e Africa: una visione reale per una cooperazione strategica e sostenibile

L’evoluzione delle relazioni internazionali si basa su interazioni diplomatiche strategiche che modellano le dinamiche regionali e globali. La recente visita di Emmanuel Macron in Marocco ha evidenziato la crescente importanza del Regno come ponte tra Europa e Africa, consolidando così la promettente cooperazione trilaterale.

Questa visita dimostra il riconoscimento internazionale del Marocco come attore chiave nella costruzione di un partenariato euro-africano. Attraverso questo riconoscimento, il Regno si afferma come catalizzatore dell’integrazione africana, una visione portata avanti dal re Mohammed VI, che ha sempre affermato che l’Africa costituisce il cuore della diplomazia marocchina.

Dal suo ritorno nell’Unione Africana nel 2017, il Marocco ha intensificato le iniziative strategiche per rafforzare i suoi legami con il continente. Durante il suo storico discorso pronunciato ad Addis Abeba, il Re ha dichiarato: “L’Africa è il mio continente e la mia casa. Finalmente torno a casa."

Questa affermazione riassume un’ambizione reale che va oltre i semplici interessi economici per comprendere dimensioni culturali, religiose e umanitarie. Adottando un approccio multidimensionale, il Marocco articola la sua politica estera attorno a tre assi fondamentali: espansione multisettoriale incentrata sullo sviluppo africano, gestione proattiva delle rivalità internazionali e anticipazione delle sfide per perpetuare il suo ruolo di leader regionale.

Il Marocco: un attore chiave nello sviluppo dell’Africa

Il Marocco sta guidando un’espansione multisettoriale in Africa combinando diplomazia economica, cooperazione culturale e rafforzamento dei legami religiosi. Dal punto di vista economico, si distingue come un importante investitore, con progetti come il gasdotto Marocco-Nigeria e banche come Attijariwafa Bank che sostengono iniziative di strutturazione nell’Africa sub-sahariana.

La strategia marocchina si basa sul trasferimento di know-how e sull'integrazione degli attori locali, rafforzando il proprio ruolo di motore di crescita. Inoltre, attraverso la Fondazione Mohammed VI degli Ulema africani, il Regno promuove l’Islam moderato, contribuendo alla stabilità e alla lotta all’estremismo. Questo modello è lodato da leader internazionali come il presidente della Banca africana di sviluppo e il segretario generale delle Nazioni Unite.

Gestione proattiva delle rivalità internazionali

Il Marocco opera in un contesto internazionale di forte concorrenza per l’influenza in Africa, con potenze come la Cina, gli Stati Uniti e l’Unione Europea in competizione. Di fronte ai massicci investimenti provenienti dalla Cina, il Marocco sta adottando un modello alternativo basato sullo sviluppo sostenibile, sul partenariato equilibrato e sul trasferimento tecnologico.

Nonostante le rivalità regionali, in particolare con l’Algeria, il Marocco beneficia della stabilità politica e di una diplomazia attiva, rafforzando il suo ruolo strategico nella gestione della sicurezza e della migrazione. La sua cooperazione in materia di sicurezza con l’Africa e l’Europa le consente di combattere efficacemente il terrorismo e le reti criminali transnazionali.

Anticipazione delle sfide per mantenere la leadership del Marocco in Africa

Per consolidare il suo ruolo di leader africano, il Marocco deve diversificare i suoi partenariati, in particolare nell’Africa orientale e meridionale. Ciò comporterà investimenti in settori chiave come l’energia rinnovabile, l’economia digitale e la logistica. L’integrazione nell’area di libero scambio continentale africana presenta opportunità economiche ma anche sfide, in particolare in termini di concorrenza e regolamentazione.

Lo sviluppo umano, la formazione professionale e il sostegno alle PMI africane saranno essenziali per lo sviluppo sostenibile. La diplomazia marocchina deve continuare a promuovere una visione unitaria dell’Africa, centrata sulla solidarietà. Il re Mohammed VI riassume questo approccio: “L’Africa deve avere fiducia nell’Africa”.