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Diminuzione dei flussi fluviali: svelata una crisi idrica globale
L'Organizzazione meteorologica mondiale (OMM) ha pubblicato un sorprendente rapporto che indica che il 2023 ha segnato l'anno più secco per i fiumi a livello globale in tre decenni, sollevando allarmi sullo stato delle risorse idriche in mezzo a crescenti sfide climatiche. Il rapporto, intitolato *Stato delle risorse idriche globali*, evidenzia una preoccupante tendenza al calo dei flussi fluviali e degli afflussi nei bacini idrici, una situazione esacerbata da temperature record e siccità prolungate.
Secondo i risultati dell'OMM, una grave pressione sulle riserve idriche è persistita per cinque anni consecutivi, con molte regioni che hanno sperimentato flussi fluviali inferiori alla norma. In particolare, i principali bacini fluviali nel Nord, Centro e Sud America, tra cui il Mississippi e l'Amazzonia, hanno segnalato bassi livelli d'acqua senza precedenti. Allo stesso modo, anche i bacini dei fiumi Gange e Mekong hanno dovuto affrontare deficit significativi, contribuendo a un modello più ampio in cui circa il 50% delle aree di raccolta globali ha mostrato condizioni anomale.
La segretaria generale dell'OMM Celeste Saulo ha sottolineato che l'acqua è diventata un indicatore critico del disagio climatico. Ha espresso preoccupazione per il fatto che la società globale non stia adottando misure adeguate per salvaguardare queste riserve vitali. La natura irregolare dei cicli dell'acqua attribuita al cambiamento climatico richiede un monitoraggio idrologico potenziato per tracciare e rispondere efficacemente a questi cambiamenti.
Il rapporto rivela inoltre che circa 3,6 miliardi di persone attualmente non hanno un accesso sufficiente all'acqua per almeno un mese all'anno, una cifra destinata a salire a 5 miliardi entro il 2050. Stefan Uhlenbrook, direttore dell'idrologia dell'OMM, ha avvertito che le regioni che già affrontano un caldo estremo probabilmente sperimenteranno una maggiore scarsità d'acqua nel prossimo anno.
Il caldo estremo dell'anno precedente ha anche portato a significative perdite di ghiacciai, le più grandi viste in mezzo secolo, con una conseguente perdita di ben 600 gigatonnellate di acqua a causa dello scioglimento. Mentre i fiumi alimentati dai ghiacciai in Europa e Scandinavia hanno inizialmente sperimentato flussi maggiori a causa di questa acqua di scioglimento, Uhlenbrook ha avvertito che questi benefici diminuiranno drasticamente man mano che i ghiacciai continuano a ritirarsi.
Alla luce di queste tendenze allarmanti, l'OMM ha chiesto un'azione immediata, esortando le nazioni a migliorare i sistemi di monitoraggio e a promuovere la collaborazione internazionale per gestire le risorse idriche in modo più efficace. Il rapporto funge da chiaro appello per misure urgenti per affrontare le crescenti sfide poste dal cambiamento climatico sulla sicurezza idrica globale.