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Il Marocco e l’Egitto sono più qualificati per guidare la “rivoluzione verde dell’idrogeno” a livello globale
Uno studio condotto da Deloitte l'anno scorso ha concluso che il Marocco e l'Egitto sono ora considerati tra i paesi leader a livello mondiale e sono addirittura qualificati per guidare la "rivoluzione verde dell'idrogeno" nella fase successiva. Lo studio ha rilevato che entro il 2050 il Nord Africa potrebbe riuscirci. emergendo come la principale fonte di idrogeno verde con un valore di esportazione di 110 miliardi di dollari all’anno, secondo i dati dell’Agenzia internazionale per l’energia, date le qualifiche disponibili nella regione, tra cui l’energia eolica e quella solare.
I paesi del continente europeo si stanno attualmente muovendo verso l’espansione dei progetti sull’idrogeno verde in Africa per riesportarlo, in particolare per il potenziale che offre per ridurre le emissioni di gas serra e rispettare gli obblighi internazionali in materia climatica. Anche settori come quello dei trasporti pesanti, comprese l’industria aeronautica e marittima, stanno guardando all’idrogeno come valida alternativa ai combustibili fossili, date le limitazioni imposte dalle batterie elettriche in questi contesti.
L’Europa ha in mente tre Paesi africani che ritiene più qualificati per produrre e riesportare idrogeno verde, soprattutto dopo la crisi energetica aggravatasi in seguito alla crisi ucraina. In questo contesto, l’Egitto si è aggiudicato un progetto del valore di oltre 428 milioni di dollari dell’alleanza H2Global per l’acquisto di ammoniaca verde. Si prevede che il progetto produrrà 70.000 tonnellate di ammoniaca all'anno ed è realizzato dalla società norvegese SCATEC in collaborazione con la società egiziana Orascom. e “Vertiglobe” degli Emirati. La Germania ha espresso il desiderio di importare circa 259.000 tonnellate di ammoniaca verde da questo progetto tra il 2027 e il 2033.
D’altro canto, il Marocco è testimone di una rivoluzione “dell’idrogeno verde”, dopo aver lanciato lo scorso marzo il progetto dell’idrogeno verde per garantire il suo fabbisogno energetico, soprattutto perché ne importa il 96%, progetto che coincide con l’aumento dei prezzi internazionali e il suo impatto sul mercato. mercato locale. Circa un centinaio di enti locali e stranieri hanno espresso interesse a investire nel progetto, con il governo marocchino che ha assegnato circa un milione di ettari a progetti sull’idrogeno verde, di cui 300.000 ettari per gli investitori nella prima fase.
La Banca tedesca per lo sviluppo (Banca di credito per la ricostruzione) ha inoltre fornito quasi 300 milioni di euro (324,5 milioni di dollari) in sovvenzioni e prestiti per sostenere la costruzione di una stazione di idrogeno verde nella città di Guelmim. La cooperazione tra la parte marocchina e quella tedesca prevede la realizzazione di progetti di energia solare, l'installazione di turbine eoliche e la creazione di un impianto di desalinizzazione dell'acqua per la stazione, a beneficio della produzione di idrogeno.
Idrogeno verde
Si tratta di un tipo di combustibile prodotto mediante un processo chimico che utilizza la corrente elettrica proveniente da fonti rinnovabili per separare l'idrogeno dall'ossigeno presente nell'acqua, producendo energia senza emettere anidride carbonica, un gas serra.
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