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L’esperto Bevilacqua: “Prima della tassazione universale, facciano pagare i super ricchi nei loro Paesi”
Il giurista d’impresa ed esperto di America latina Nunzio Bevilacqua, ospite al programma Coffee Break su La7, ha parlato di ricchezza e tassazioni strategiche: “Bisogna distinguere quella che è la tassazione sulle società, che è una norma di civiltà giuridica e di coesistenza tra Paesi, perché è giusto che vi sia un livello di tassazione minimo al di sotto del quale non si può far parte di una comunità internazionale, per evitare che alcune società si trasferiscano altrove generando una concorrenza fiscale sleale. Si è parlato, nel caso del G7 in Brasile, più per un “dovere di intrattenimento”, di una tassazione universale della ricchezza individuale in tutte le parti del mondo, quando non riusciamo a metterci d’accordo sulla fiscalità e la difesa europea che dovrebbero essere dei capisaldi della Ue. E vogliamo creare una tassazione universale, potremmo definirla “asgardiana”, dove non si capirebbe la giurisdizione dietro il prelievo impositivo di queste ricchezze e in base a quale principio le stesse verrebbero redistribuite una volta raccolte. Il presidente Lula ha parlato di questa tassazione, io gli ho proposto intanto di tassare singolarmente i numerosi super ricchi nel proprio Paese (attenzione, non le loro ricchezze societarie ma quelle personali) considerato che il Brasile è tra i Paesi a maggior concentrazione di milionari e contemporaneamente con alto delta di sperequazione sociale, ma probabilmente è meno “politicamente indigesto” un prelievo nei Paesi altrui”.