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Il premier italiano mette in guardia Tel Aviv dal “cadere nella trappola” del Libano

Il premier italiano mette in guardia Tel Aviv dal “cadere nella trappola” del Libano
Wednesday 31 July 2024 - 07:30
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 il primo ministro italiano Giorgia Meloni ha messo in guardia Israele dal “cadere nella trappola del Libano”, esprimendo la sua preoccupazione per il rischio di escalation nella regione.

Nelle sue dichiarazioni, la Meloni ha affermato: “Esprimo la mia preoccupazione per le tensioni tra Libano e Israele e avverto del pericolo di un’escalation regionale”, e ha aggiunto: “Ci sono partiti regionali che cercano di provocare Israele, e Tel Aviv non deve cadere nella trappola."

Meloni ha aggiunto: "La Cina può svolgere un ruolo importante nella normalizzazione dei rapporti tra i Paesi arabi e Israele, grazie ai suoi rapporti con Teheran e Riad".

Domenica scorsa, la capitale italiana, Roma, ha ospitato un incontro a cui hanno partecipato il capo del Mossad israeliano, David Barnea, il primo ministro e ministro degli Esteri del Qatar, Mohammed bin Abdul Rahman, il direttore dell'intelligence egiziana, Abbas Kamel, e il direttore della CIA, William Burns, nell'ambito di un nuovo ciclo di colloqui per raggiungere un accordo di cessate il fuoco e lo scambio di prigionieri tra Israele e Hamas, dieci mesi dopo lo scoppio della guerra nella Striscia di Gaza.

A questo proposito, il movimento Hamas ha affermato in un comunicato che la proposta avanzata dai mediatori dopo l'incontro di Roma rappresenta il ritorno della parte israeliana alla strategia di procrastinazione e di sottrazione al raggiungimento di un accordo.

Hezbollah ha più volte sottolineato che il raggiungimento di un accordo di cessate il fuoco a Gaza si ripercuoterà inevitabilmente anche sul fronte libanese, ma negli ultimi giorni si è assistito a un'escalation della situazione sul terreno, dopo che Israele ha accusato Hezbollah di essere responsabile dell'uccisione di 12 bambini e del ferimento di altri da parte di Israele. un missile caduto sulla città di Majdal Shams, nel Golan occupato, mentre Hezbollah ha negato ogni suo rapporto con la vicenda.

Israele ha minacciato una dura risposta all'incidente e il capo di stato maggiore dell'esercito israeliano ha annunciato il completamento dei preparativi per la fase successiva nel nord di Israele. D'altra parte, Hezbollah ha confermato che avrebbe risposto a qualsiasi aggressione israeliana e a qualsiasi attacco di Beirut o dei civili si risponderebbe negli abissi israeliani.

 


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