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Washington di fronte alle pressioni di Kiev: discussioni tra Starmer e Biden
Il primo ministro britannico Keir Starmer è atteso a Washington per colloqui con il presidente americano Joe Biden. Uno dei principali temi all'ordine del giorno riguarda la possibile autorizzazione di Kiev all'utilizzo di missili a lungo raggio contro la Russia. Mentre la guerra in Ucraina si intensifica e Kiev chiede l’eliminazione delle restrizioni sugli attacchi agli obiettivi strategici russi, queste discussioni arrivano in un momento cruciale, nel bel mezzo della campagna presidenziale americana.
Kiev insiste da tempo nel colpire le basi aeree russe, utilizzate per lanciare attacchi in Ucraina, considerando questi obiettivi legittimi. Tuttavia, il presidente russo Vladimir Putin ha avvertito che consentire all’Ucraina di schierare missili a lungo raggio equivarrebbe a far entrare i paesi della NATO in guerra contro la Russia.
Secondo fonti britanniche, Joe Biden sarebbe pronto ad autorizzare l’uso di missili britannici e francesi dotati di tecnologia americana, escludendo però gli stessi missili americani. La cautela dell’amministrazione Biden è guidata dai timori di un’escalation nucleare.
La visita di Keir Starmer avviene in un momento in cui la politica interna americana è segnata dalla campagna presidenziale. Il candidato repubblicano Donald Trump ha assunto una posizione ambigua riguardo al sostegno all'Ucraina, rifiutandosi di dichiarare esplicitamente che sperava nella vittoria di Kiev nel dibattito contro Kamala Harris. Ha semplicemente detto che voleva che la guerra finisse, mentre il vicepresidente Harris ha ribadito il suo impegno a sostenere l’Ucraina.
Questi negoziati sull'Ucraina si svolgono anche in un contesto di crescente tensione tra Londra e Washington per la sospensione da parte del governo britannico delle licenze di esportazione di armi verso Israele, una decisione che gli Stati Uniti non hanno ufficialmente criticato, ma che ha suscitato richieste di chiarimenti.
Per Kiev il tempo stringe. Con l’intensificarsi della corsa presidenziale negli Stati Uniti, l’esito delle elezioni potrebbe influenzare radicalmente il sostegno occidentale all’Ucraina, soprattutto se vincesse Donald Trump, che ha già indicato di voler porre fine al conflitto rapidamente. Molti ucraini temono che un simile accordo favorirebbe gli interessi della Russia, compreso il mantenimento dei territori conquistati.