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PRIMA PAGINA-Giustizia è fatta. Anche nel nome di Berlusconi. Intervista ad Alessandro Cattaneo
Berlusconi esulterebbe. Con l’approvazione alla Camera del disegno di legge del ministro Nordio con cui si abolisce il reato dell’abuso di ufficio e si regolamentano le intercettazioni e la loro diffusione le nuove norme entrano in vigore. “Siamo molto soddisfatti di questo provvedimento. Ringrazio il ministro Nordio e il viceministro Sisto, che ha lavorato veramente tanto per questo risultato”, ci dice il deputato e responsabile dei dipartimenti di Forza Italia Alessandro Cattaneo. Il parlamentare azzurro aggiunge subito di voler “dedicare questa approvazione al presidente Berlusconi che ha fatto dell’impegno verso il garantismo e per una giustizia più equa per tutti i cittadini, soprattutto i più deboli, un motivo di vita politica. Oggi tutti gi italiani sono più garantiti”.
In che modo?
“Penso al divieto di pubblicare le intercettazioni che non siano contenute in un provvedimento del giudice. In sostanza, un limite alla possibilità per i giornali di buttare in pasto all’opinione pubblica intercettazioni completamente scevre dal contesto. Così come il divieto di intercettare le conversazioni tra il difensore e l’indagato o l’imputato. Si tratta di un altro elemento di garanzia, perché l’avvocato, in un Paese con un’alta civiltà giuridica, deve poter conversare con il proprio assistito senza il rischio di essere intercettato. Poi ci sono le novità sulle misure cautelari. Privare della libertà una persona in via preventiva è un provvedimento molto duro perché si arresta una persona prima del processo per motivi di pericolosità, per il rischio di reiterazione del reato o per quello di fuga. Noi vogliamo che queste motivazioni siano solide, perché troppe volte persone poi riconosciute innocenti sono state messe in carcere vedendosi rovinata la vita. Si è modificato anche il traffico di influenze illecite, un reato del tutto aleatorio e completamente in mano alla discrezionalità di questo o quel magistrato. Si tratta di un unicum voluto dalla furia giustizialista dei 5 Stelle che espone chiunque a possibili procedimenti. Finalmente si è circostanziato il reato definendone il perimetro molto più attentamente. E, ancora, c’è l’inappellabilità delle sentenze di assoluzione per i reati a citazione diretta, rispetto ai quali se si viene assolti in primo grado il processo non può proseguire in appello e Cassazione”.