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Il ministro degli Esteri italiano: Israele apra le porte al "cibo per Gaza"
Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha sottolineato la "necessità di raggiungere un risultato che comprenda un cessate il fuoco, la liberazione degli ostaggi israeliani rimasti nelle mani dei terroristi dopo l'attacco del 7 ottobre e la possibilità per la popolazione civile di ricevere tutti gli aiuti umanitari di cui ha bisogno".
In alcune dichiarazioni rilasciate al telegiornale di Sky 24 di venerdì, il Ministro Tajani ha parlato "del lungo colloquio avvenuto ieri con il Ministro degli Esteri israeliano, affinché Israele apra le porte alla nostra operazione: Cibo per Gaza, che ha già avuto successo e che stiamo realizzando con il sostegno del Governo israeliano e dell'Autorità Nazionale Palestinese".
Tajani, che è anche vice primo ministro, ha annunciato che "parlerò questo pomeriggio con il primo ministro palestinese (Mohammad) Mustafa per garantire l'ingresso di rifornimenti alimentari", spiegando che "Israele è titubante da un lato e, dall'altro, (il segretario generale dell'ONU Antonio) Guterres non vuole che le organizzazioni dell'ONU siano coinvolte in operazioni che potrebbero coinvolgere individui".
“Non abbiamo mai avuto a che fare con Hamas”, ha sottolineato Tajani, “né abbiamo collaborato con l’UNRWA, bensì con il Programma Alimentare Mondiale, attraverso i nostri rappresentanti diplomatici a Tel Aviv e Gerusalemme, il nostro console che comunica con l’Autorità Nazionale Palestinese, l’Ambasciata italiana presso la FAO” e “l’Ambasciata italiana presso le Nazioni Unite a New York”.
Il Ministro degli Esteri italiano ha concluso affermando: "Ci stiamo impegnando affinché le porte siano aperte agli aiuti umanitari italiani"