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Meloni all'ONU: "Israele ha oltrepassato il limite"

13:00
Meloni all'ONU: "Israele ha oltrepassato il limite"

Il Primo Ministro italiano Giorgia Meloni ha pronunciato un discorso toccante davanti all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, combinando riferimenti spirituali, dichiarazioni diplomatiche e proposte concrete. Citando San Francesco d'Assisi, ha invitato i leader mondiali a mostrare coraggio nel costruire "un mondo più giusto e sicuro".

Sulla questione palestinese, Meloni ha ribadito la storica posizione dell'Italia a favore della soluzione dei due Stati. Ha posto due precondizioni per il riconoscimento della Palestina: il rilascio di tutti gli ostaggi israeliani e la completa esclusione di Hamas da qualsiasi ruolo governativo. Pur ribadendo che "chi ha iniziato la guerra non può essere ricompensato", ha esortato Israele a non bloccare la nascita di un futuro Stato palestinese né a espandere gli insediamenti in Cisgiordania.

Il Presidente del Consiglio italiano, tuttavia, ha messo in guardia contro un'interpretazione unilaterale del conflitto: "Non ci allineiamo con chi attribuisce a Israele la piena responsabilità della situazione a Gaza. È stato Hamas a iniziare la guerra e prospera sulle sofferenze del popolo palestinese. Ma Israele deve uscire dalla trappola di questa guerra, perché la sua reazione ha oltrepassato la soglia della proporzionalità". Ha denunciato una risposta che, colpendo massicciamente la popolazione civile, viola le norme umanitarie e provoca un massacro ritenuto "inaccettabile" da Roma.

Meloni ha ribadito il sostegno dell'Italia a un cessate il fuoco permanente, al rilascio degli ostaggi, al graduale ritiro di Israele da Gaza e al coinvolgimento attivo della comunità internazionale per garantire una pace duratura. Ha inoltre accolto con favore le proposte americane discusse con i paesi arabi, esprimendo la sua disponibilità a contribuire.

Infine, il Presidente del Consiglio ha ampliato il suo intervento includendo altre questioni internazionali, discutendo della guerra in Ucraina, del futuro dell'Africa attraverso la conversione del debito e della necessità di un realismo ecologico, mettendo al contempo in guardia dagli eccessi di un "ambientalismo estremo".



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