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Trump raddoppia i dazi sul Canada, definisce il confine una "linea immaginaria"
Martedì il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha intensificato la sua retorica contro il Canada nella sua prima reazione alla nomina del nuovo primo ministro canadese, minacciando di aumentare i dazi e affermando che "l'unica opzione logica" del Canada era quella di unirsi agli Stati Uniti.
Le dichiarazioni di Trump sono arrivate dopo che la provincia canadese dell'Ontario ha annunciato un'ulteriore tassa sulle esportazioni di energia elettrica verso tre stati degli Stati Uniti. In risposta, ha annunciato tramite la sua piattaforma Truth Social di aver deciso di raddoppiare i dazi sull'acciaio e sull'alluminio canadesi dal 25% al 50%, con entrata in vigore prevista per mercoledì.
Ha inoltre minacciato di imporre nuove tariffe sulle auto canadesi a partire dal 2 aprile, affermando che una mossa del genere "paralizzerebbe definitivamente l'industria automobilistica canadese". Ha aggiunto che "l'unica soluzione" per il Canada è quella di diventare il "51° stato degli Stati Uniti", considerandolo il modo per porre fine alla guerra commerciale tra i due Paesi.
In risposta, il nuovo Primo Ministro canadese, Mark Carney, ha reagito duramente in un discorso domenica sera, affermando che il suo Paese "prevarrà" e "non diventerà mai parte degli Stati Uniti, in alcun modo".
"I canadesi sono sempre pronti ad affrontare le sfide. Gli americani non dovrebbero sbagliarsi, che si tratti di commercio o di hockey. Il Canada vincerà", ha detto, riferendosi alla rivalità sportiva tra i due paesi, che Trump ha recentemente utilizzato nella sua retorica politica.
Nel suo post su Truth Social, Trump ha descritto il confine tra i due paesi come una “linea immaginaria”, osservando che se il Canada diventasse parte degli Stati Uniti, “non ci sarebbero più tariffe o altre barriere, i canadesi pagherebbero meno tasse, sarebbero più sicuri e l’America sarebbe più forte che mai”.
Sin dal suo insediamento, il 20 gennaio, Trump ha adottato una serie di decisioni tariffarie a sorpresa, sconvolgendo i mercati e destabilizzando i tradizionali alleati degli Stati Uniti. Il Canada sembra sempre più essere il bersaglio primario delle sue politiche commerciali protezionistiche.
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