- 16:00Bouayach: la cooperazione tra le istituzioni per i diritti umani e i meccanismi nazionali è essenziale per garantire un'efficace tutela dei diritti
- 15:31Hamas in consultazione con le fazioni palestinesi sul cessate il fuoco a Gaza
- 15:15Progetto di Autonomia del Sahara: Verso una riprogettazione istituzionale del modello marocchino
- 14:42La spinta di Trump alla denaturalizzazione solleva allarmi sui diritti di cittadinanza
- 14:07L'Ecuador sostiene l'autonomia marocchina come base per la risoluzione del conflitto nel Sahara
- 13:55La Liberia ribadisce il suo sostegno alla sovranità del Marocco sul Sahara
- 13:30Cinque anni di consolidamento: l'impatto strategico del riconoscimento statunitense del Sahara marocchino
- 12:15Si riaccende il dibattito sullo Ius Scholae: Forza Italia riaccende le tensioni sulla cittadinanza
- 11:30Trump e Putin non riescono a fare progressi su Ucraina e Iran
Seguici su Facebook
Trump e Putin non riescono a fare progressi su Ucraina e Iran
Nonostante una conversazione telefonica durata circa un'ora, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato giovedì di non aver visto "alcun progresso" nei colloqui con il suo omologo russo Vladimir Putin sulle delicate questioni dell'Iran e del conflitto in Ucraina. Questa dichiarazione conferma la persistenza di profonde tensioni tra Washington e Mosca, in un contesto di importanti disaccordi strategici.
"No, non ho fatto alcun progresso con lui oggi", ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti alla stampa, visibilmente irritato al termine della conversazione. "Abbiamo avuto una chiamata. È stata una chiamata piuttosto lunga. Abbiamo parlato di molte cose, incluso l'Iran, e abbiamo parlato anche, come sapete, della guerra con l'Ucraina. Ma non ne sono contento", ha aggiunto.
Da parte russa, il tono è stato più risoluto. Il consigliere del presidente Putin, Yuri Ushakov, ha affermato che Mosca rimane fermamente impegnata a raggiungere i suoi obiettivi militari e politici in Ucraina, tra cui "eliminare le cause profonde" del conflitto. Si tratta di obiettivi che la Russia non è pronta ad abbandonare, ha sottolineato, sottolineando che il Cremlino rimane aperto a un terzo round di negoziati con Kiev, sebbene le modalità non siano state ancora discusse con Donald Trump.
Nonostante la mancanza di progressi in materia di sicurezza e questioni geopolitiche, i due capi di Stato hanno espresso un interesse comune per la cooperazione economica tra i loro Paesi. Sono stati discussi in particolare progetti congiunti nei settori energetico e spaziale, segno di un dialogo pragmatico che sta cercando di persistere in un contesto globale teso.
Questo ultimo scambio fa parte di un ciclo diplomatico in cui le linee di demarcazione sembrano ormai stabili. Il conflitto in Ucraina, impantanato da oltre due anni, continua a strutturare le relazioni tra le grandi potenze, mentre la situazione in Medio Oriente, in particolare quella legata alla questione nucleare iraniana, rimane una fonte costante di preoccupazione per Washington.
Il dialogo Trump-Putin, pur infruttuoso sulle questioni principali, sottolinea comunque la dichiarata volontà – almeno formalmente – di mantenere un canale di comunicazione tra le due capitali. Resta da vedere se la diplomazia prevarrà sulla ferma retorica.
Commenti (0)