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Reazioni internazionali agli attacchi indiani in Pakistan dopo l'attacco in Kashmir

Reazioni internazionali agli attacchi indiani in Pakistan dopo l'attacco in Kashmir
09:30
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In seguito agli attacchi aerei dell'India contro il Pakistan in risposta a un attacco mortale contro i turisti in Kashmir il mese precedente, le reazioni internazionali si sono rapidamente moltiplicate, riflettendo la preoccupazione globale per una possibile escalation tra le due potenze nucleari. Il Pakistan ha segnalato otto morti e ha dichiarato di aver avviato una risposta militare.

Negli Stati Uniti, il presidente Donald Trump ha espresso preoccupazione, affermando: "È una vergogna... Stanno combattendo da molto tempo. Spero che finisca molto presto". Il Segretario di Stato Marco Rubio ha aggiunto di stare monitorando attentamente la situazione, sostenendo le dichiarazioni del presidente e promettendo di rimanere in contatto con i leader indiano e pakistano per favorire una risoluzione pacifica.

Alle Nazioni Unite, il portavoce del Segretario Generale Antonio Guterres ha espresso la sua "grave preoccupazione" per le operazioni militari indiane, invitando entrambi i paesi a esercitare la "massima moderazione" per evitare uno scontro militare che "il mondo non può permettersi".

Il Giappone, attraverso il suo Segretario di Gabinetto Yoshimasa Hayashi, ha condannato l'attacco terroristico in Kashmir, esprimendo al contempo "grave preoccupazione" per una possibile escalation militare. Tokyo ha chiesto il dialogo per preservare la pace nell'Asia meridionale.

La Cina ha definito "deplorevole" l'operazione militare indiana e ha esortato entrambe le parti a mantenere la calma ed evitare qualsiasi azione che possa aggravare la situazione.

Israele, rappresentato dal suo ambasciatore in India, Reuven Azar, ha espresso sostegno al diritto dell'India all'autodifesa, affermando che "i terroristi dovrebbero sapere che non esiste un rifugio sicuro per i loro crimini".

Anche la Russia ha espresso la sua "profonda preoccupazione" e ha chiesto moderazione per impedire un ulteriore deterioramento della situazione.

In Francia, il Ministro degli Esteri Jean-Noël Barrot ha sottolineato che "nessuno ha nulla da guadagnare" da un prolungato confronto tra India e Pakistan, due importanti potenze militari. Parigi chiede quindi moderazione.

Infine, gli Emirati Arabi Uniti, attraverso il loro Ministro degli Esteri, lo sceicco Abdullah bin Zayed, hanno invitato entrambi i Paesi ad allentare le tensioni ed evitare un'escalation che minacci la pace regionale e internazionale.

Queste reazioni sottolineano un consenso internazionale a favore della de-escalation, mentre lo spettro di un grave conflitto armato sta destando preoccupazione oltre i confini dell'Asia meridionale.

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