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PRIMA PAGINA-L’Italia brilla in Europa sul Pnrr. Ok alla quinta rata
L’Italia brilla in Europa e la Commissione Ue lo ha certificato attraverso l’erogazione della quinta rata del Pnrr. Si tratta di ulteriori 11 miliardi di euro finiti nella casse italiane a seguito della valutazione positiva che, all’inizio dello scorso mese di luglio, l’esecutivo europeo ha dato rispetto allo stato di attuazione degli obiettivi e dei traguardi previsti dal Piano. Con questo nuovo trasferimento di risorse, l’Italia si conferma il Paese europeo che ha ricevuto la fetta maggiore, pari a 113,5 miliardi di euro, ovvero il 58,4% delle risorse complessive del Pnrr. Tornando al raggiungimento dei traguardi che hanno consentito l’ottenimento di questa quinta tranche di finanziamenti, si fa riferimento a quattordici riforme e ventidue investimenti in settori strategici che vanno dalla concorrenza alla giustizia, dall’istruzione alla sanità, dall’ambiente alla digitalizzazione. Il titolare della delega di governo al Piano, il ministro Raffaele Fitto, nel salutare con soddisfazione l’erogazione della quinta rata, guarda già avanti e spiega che “nei prossimi mesi, insieme all’attività di assessment propedeutica al pagamento della sesta rata, il governo intensificherà il monitoraggio sull’attuazione del Piano, in costruttiva collaborazione con la Commissione europea e con tutte le Amministrazioni titolari, finalizzato al conseguimento degli obiettivi della settima rata, riservando particolare attenzione alle misure inserite nelle ultime tre rate, all’allineamento della piattaforma ReGiS, all’incremento della spesa e all’avanzamento procedurale e finanziario del Piano”. Ma è la stessa presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a manifestare un forte entusiasmo per il fatto che “l’Italia è al primo posto in Ue per numero di obiettivi raggiunti e importo complessivo ricevuto”. La premier ha infatti voluto sottolineare che il suo governo, quello di un’Italia che brilla in Europa, è stato il primo nell’intero panorama comunitario a chiedere alla Commissione europea il pagamento della quinta e anche della sesta rata del Pnrr. In particolare, Giorgia Meloni è tornata sui “recenti dati Istat sul Pil, che stimano una crescita acquisita nel primo semestre 2024 pari allo 0,7%”, a differenza di quanto sta accadendo in altri importanti stati europei, Germania compresa, ma anche sulle rilevazioni dell’ultimo rapporto Svimez. Una dimostrazione della forte attenzione del governo al Mezzogiorno. I dati dimostrano che nel 2023, evidenzia l’inquilina di Palazzo Chigi, c’è stata una “decisa accelerazione del Pil nel Sud, con un incremento di nuova occupazione pari al 2,6%”. Si tratta della “riprova – aggiunge – dell’efficace lavoro portato avanti da governo e amministrazioni titolari per il conseguimento degli obiettivi programmati e per l’attuazione di misure virtuose per la crescita economica strutturale dell’Italia”. Governo e maggioranza esultano, quindi, per gli 11 miliardi di euro appena versati a un’Italia che brilla, ma con l’eccezione della Lega che semplicemente non commenta, a differenza di Forza Italia secondo il cui capogruppo a Palazzo Madama, Maurizio Gasparri, “abbiamo dimostrato di saper gestire al meglio una delle più grandi occasioni offerte dall’Ue”. Per l’esponente azzurro è la “dimostrazione di come il centrodestra parla con i fatti, mentre i governi passati hanno parlato e basta”. Secondo il presidente di Noi Moderati Maurizio Lupi l’erogazione della quinta rata del Pnrr “è la migliore risposta a chi accusa il Governo di isolare l’Italia in Europa”, mentre per il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, Tommaso Foti, “stiamo realizzando gli obiettivi che ci eravamo prefissati di raggiungere e lo stiamo facendo nei tempi, anzi, più in fretta delle altre nazioni, come ci viene riconosciuto a livello internazionale”. La stessa vicepresidente di Azione, Elena Bonetti, definisce l’arrivo di questi fondi come “una buona notizia”, pur polemizzando su quello che ritiene essere un ritardo nel raggiungimento con i target previsti. A vedere il bicchiere come mezzo vuoto, solamente perché sarebbe oggettivamente impossibile negare che la Commissione europea ha provveduto a liquidare queste nuove risorse, restano quindi solamente Pd, 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra. Nulla di nuovo sotto il sole.