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Papa Leone XIV si impegna negli sforzi per la pace globale
Il 14 maggio, Papa Leone XIV, primo americano a guidare la Chiesa cattolica, si impegnò fermamente a dedicare i suoi sforzi alla pace nel mondo. Ha espresso la disponibilità del Vaticano a fungere da mediatore nei conflitti internazionali, sottolineando che la guerra "non è mai inevitabile". Eletto appena una settimana prima per succedere a Papa Francesco, il papato di Leone è stato caratterizzato da un costante appello alla pace. Il suo primo discorso pubblico in Piazza San Pietro fu un messaggio di pace: "La pace sia con tutti voi".
Rivolgendosi ai rappresentanti delle Chiese cattoliche orientali, presenti in regioni come l'Ucraina, la Siria, il Libano e l'Iraq, aree frequentemente colpite da guerre e persecuzioni, Leone ha ribadito la volontà del Vaticano di aiutare a riconciliare le parti in conflitto. "La Santa Sede è sempre pronta ad aiutare a riunire gli avversari in un dialogo che promuova la speranza e la dignità attraverso la pace", ha affermato. Il Papa ha condannato l'inevitabilità della guerra, affermando che le armi non fanno altro che aggravare i problemi e che la vera storia è fatta da coloro che promuovono la pace, non da coloro che causano sofferenza.
Papa Leone ha anche messo in guardia dalle narrazioni semplicistiche che dividono il mondo in "buoni" e "cattivi", ricordando al suo pubblico che i vicini non sono nemici, ma esseri umani. L'11 maggio, Leo ha chiesto una pace autentica e duratura in Ucraina, un cessate il fuoco a Gaza, il rilascio degli ostaggi israeliani tenuti da Hamas e ha celebrato il fragile cessate il fuoco tra India e Pakistan.
Nel suo primo incontro con un leader straniero, il 12 maggio ha parlato con il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy. Zelenskyy, che spera di partecipare all'imminente insediamento del Papa in Piazza San Pietro il 18 maggio, ha espresso il desiderio di tenere colloqui di pace durante la sua visita, ha confermato il suo capo di gabinetto, Andriy Yermak.
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