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Marocco, nuovo polo industriale e automobilistico strategico per l'Europa
Un rapporto spagnolo ha evidenziato la profonda trasformazione industriale che il Marocco ha attraversato negli ultimi anni, rafforzando la sua posizione come uno dei principali attori economici della sponda meridionale del Mediterraneo, in un momento in cui le principali aziende europee sono alla ricerca di destinazioni alternative per ridurre i costi di produzione e garantire la propria competitività sul mercato globale.
Secondo il quotidiano El Debate, il Marocco sta attualmente attraversando una fase di espansione industriale "senza precedenti nella sua storia recente", avendo pienamente realizzato il suo potenziale nella produzione e nell'attrazione di investimenti esteri, in particolare nei settori automobilistico, energetico e logistico.
Il rapporto sottolinea che il Marocco sta perseguendo una strategia basata su tre pilastri principali: bassi costi del lavoro, una legislazione flessibile sulle emissioni ambientali e l'abbondanza di energie rinnovabili, che gli conferiscono un chiaro vantaggio competitivo nel suo contesto regionale.
Il rapporto sottolinea che la trasformazione economica del Marocco non è una coincidenza, ma il risultato di direttive reali che hanno reso l'industrializzazione e lo sviluppo economico una priorità nazionale assoluta. Da diversi anni, Re Mohammed VI ha delineato questa politica come parte di un piano integrato volto a fare del Regno uno dei principali fornitori di automobili per il mercato europeo.
I dati disponibili indicano che il Marocco punta a superare la produzione di 700.000 veicoli quest'anno, con un obiettivo di un milione di unità all'anno entro il 2027, il che lo renderebbe il principale produttore automobilistico in Africa, grazie a tre principali unità produttive appartenenti ai gruppi Renault e Stellantis.
Il quotidiano ritiene che questo slancio industriale marocchino si traduca in una perdita diretta per l'Europa, e più specificamente per la Spagna, che fino a poco tempo fa occupava una posizione centrale nella produzione di auto di fascia media.
Il rapporto rivela inoltre che la produzione della Citroën C4, attualmente prodotta nello stabilimento di Villaverde, alla periferia di Madrid, verrà trasferita in Marocco. Il quotidiano ha descritto questa decisione come un "duro colpo" per l'industria automobilistica spagnola, soprattutto perché il Marocco ora produce anche motori per il gruppo Stellantis, a conferma di un livello di produzione più avanzato e tecnicamente complesso.
El Debate sottolinea che la vicinanza geografica è uno dei principali vantaggi del modello marocchino, poiché il Paese dista solo 15 chilometri dall'Europa attraverso lo Stretto di Gibilterra, il che offre un vantaggio logistico cruciale per i flussi di esportazione e importazione.
Il Regno si avvale di moderne infrastrutture portuali, in particolare il Porto di Tangeri-Med, la cui capacità è raddoppiata negli ultimi anni, rendendolo uno dei porti più grandi al mondo, e il Porto di Nador West Med, situato a 50 chilometri dalla città di Melilla, la cui costruzione richiede un investimento di oltre 720 milioni di euro, di cui oltre 300 milioni di euro finanziati dall'Unione Europea sotto forma di prestiti agevolati e sovvenzioni dirette.
Il nuovo porto comprende una banchina principale di quattro chilometri, una banchina secondaria di 1,3 chilometri e un ormeggio di 1.400 metri con una profondità di 18 metri, in grado di ospitare le navi commerciali più grandi del mondo. Secondo il quotidiano spagnolo, questo colossale progetto, unito all'ampliamento del porto di Tangeri-Med, potrebbe spostare gli equilibri di potere nel trasporto marittimo regionale e competere con i principali porti spagnoli come Algeciras, Malaga e Murcia, soggetti a rigide normative ambientali che ne limitano la competitività.
 
                     
     
    
    
    
