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Marocco e idrogeno verde: riuscirà a imporsi come polo mondiale?
In un mondo in transizione energetica, l’idrogeno verde, spesso definito “petrolio del futuro”, rappresenta una soluzione essenziale per un futuro energetico sostenibile. Poiché la ricerca di soluzioni energetiche ecologiche diventa sempre più urgente, il Marocco intende posizionarsi come attore chiave in questo settore strategico, sfruttando le sue abbondanti risorse naturali e la sua vicinanza all'Europa, un mercato promettente per questa energia verde.
Il governo marocchino punta a soddisfare oltre il 4% della domanda mondiale di idrogeno verde entro il 2030, sostenuto da investimenti colossali e progetti ambiziosi in questo campo. Questa visione ottimistica incontra però notevoli ostacoli. Tra le sfide più complesse vi sono gli elevati costi di produzione, la necessità di realizzare infrastrutture idonee e le fluttuazioni della domanda globale, largamente influenzate dalle politiche climatiche delle principali potenze economiche.
Come sottolinea la ricercatrice Mounia Bousetta, il Marocco è uno dei 40 paesi che hanno integrato l'idrogeno verde nelle proprie strategie di sviluppo. Fa notare che tra il 2020 e il 2023 sono stati lanciati non meno di 190 progetti di investimento. Tuttavia, solo il 7% di questi progetti è stato completato in tempo, mentre gli altri sono stati posticipati o annullati. Questo ritardo è dovuto in gran parte al lento calo dei costi di produzione dell'idrogeno verde, a differenza dei rapidi progressi nelle tecnologie solare ed eolica, che hanno beneficiato di notevoli riduzioni dei costi.
A complicare ulteriormente la situazione, l'incertezza sull'evoluzione delle priorità geopolitiche e ambientali è il sostegno delle principali economie mondiali, come Stati Uniti e Cina, che stanno adottando politiche di decarbonizzazione diversificate. Questa dinamica rende il compito del Marocco ancora più arduo, perché il successo della sua strategia dipende in larga misura dallo sviluppo di un'industria completa attorno all'idrogeno verde, che comprenda porti specializzati, sistemi di stoccaggio di ultima generazione e investimenti sostenuti nella ricerca e nell'innovazione tecnologica.
Nonostante l'entusiasmo dimostrato dalle autorità marocchine, emergono alcune critiche. Il rapporto della ONG "Greenpeace" ha evidenziato in particolare l'orientamento di molte iniziative verso l'esportazione di idrogeno verde, piuttosto che verso una strategia volta a soddisfare la domanda energetica interna. Questa scelta solleva interrogativi sulla pertinenza di questo approccio nel lungo termine, mentre il fabbisogno energetico nazionale resta significativo.
La domanda rimane quindi: riuscirà il Marocco a realizzare la sua ambizione di diventare leader mondiale nel settore dell'idrogeno verde? Oppure ostacoli finanziari e tecnologici rallenteranno il suo cammino verso questo obiettivo strategico? Il futuro del Paese in quest'area resta incerto, ma è innegabile che la posta in gioco è immensa e che la concorrenza internazionale diventerà sempre più agguerrita.
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