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LA GHIGLIOTTINA – Dopo 50 anni riecco la zanzara della malaria in Italia, non ditelo a Crisanti
Fermate Andrea Crisanti prima che sia troppo tardi: lo zanzarologo, virostar dell’era Covid e grazie al suo allarmismo senza eguali eletto senatore del Pd potrebbe lanciare un allarme come mai prima. Infatti erano ormai più di 50 anni che non se ne aveva traccia, ma l’Anopheles sacharovi, uno dei principali vettori della malaria in Italia, torna a generare (minima) preoccupazione tra gli esperti dopo un ritrovamento in Puglia, per la precisione nelle coste del Salento tra Lecce e Otranto. A documentare il rinvenimento lo studio realizzato in collaborazione dall’Istituto zooprofilattico sperimentale della Puglia e della Basilicata, dall’Istituto superiore di sanità e dal servizio veterinario dell’Asl di Lecce. Riavvolgiamo il nastro: anno 2017, quattro immigrati contraggono la malaria nel nostro Paese (e già questa è una notiziona, in effetti) e vengono ricoverati a Taranto. Scattano le ricerche sul territorio: solo tra il 2022 e il 2023 sono state sottoposte ad analisi 216 zanzare. Il primo esemplare è stato rinvenuto alla fine dell’estate del 2022. L’Italia è indenne dalla malaria da tantissimi decenni ma aver trovato un ulteriore vettore storico come la zanzara Sacharovi potrebbe far scattare l’allarme. Di sicuro quello di Crisanti, tra i massimi esperti di questo fastidiosissimo e pure pericoloso animale.