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La crisi Israele-Iran si intensifica: come ha reagito il mondo?

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La crisi Israele-Iran si intensifica: come ha reagito il mondo?
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Domenica Israele e Iran si sono scambiati un intenso fuoco nemico per il terzo giorno consecutivo, con un numero crescente di vittime e obiettivi sempre più ampi. Gli attacchi in entrambi i Paesi sono proseguiti per tutta la giornata.

L'intensità degli scambi ha alimentato i timori di un conflitto protratto che potrebbe travolgere il Medio Oriente, nonostante i leader mondiali chiedano la fine delle violenze.

Ecco alcune reazioni:

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato domenica di sperare che Israele e Iran possano mediare un accordo, ma ha aggiunto che a volte i Paesi devono prima combattere.

Parlando con i giornalisti mentre si recava al vertice del G7 in Canada, Trump ha affermato che gli Stati Uniti continueranno a sostenere la difesa di Israele, ma non ha voluto specificare se avesse chiesto all'alleato americano di sospendere gli attacchi contro l'Iran.

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, in una telefonata con la sua controparte statunitense di domenica, ha affermato che è necessaria un'"azione urgente" per impedire che il conflitto Iran-Israele travolga il Medio Oriente. "Il presidente Erdogan ha elogiato i recenti commenti del presidente degli Stati Uniti Trump riguardo alla risoluzione del conflitto tra Israele e Iran... e ha sottolineato la necessità di un'azione urgente per prevenire una catastrofe che potrebbe infiammare l'intera regione", ha dichiarato la presidenza turca in una nota.

Durante la chiamata – la seconda dei due leader in 24 ore – Erdogan ha affermato che "la spirale di violenza scatenata dagli attacchi di Israele contro l'Iran ha causato danni economici e civili irreparabili a entrambe le parti" e ha chiesto misure per "fermare questa pericolosa escalation", si legge nella nota.

Erdogan ha anche detto a Trump, che domenica si era dichiarato "aperto" al ruolo di mediatore del presidente russo Vladimir Putin nel conflitto, che sarebbe stato anche pronto a "svolgere un ruolo di facilitatore".

I ministri degli Esteri dell'UE si incontreranno in videoconferenza martedì per discutere del conflitto Iran-Israele e dei "possibili prossimi passi" volti a favorire una de-escalation, ha dichiarato un funzionario che collabora con l'Alto rappresentante per la politica estera dell'Unione.

"Offrirà l'opportunità di uno scambio di opinioni, di un coordinamento delle relazioni diplomatiche con Tel Aviv e Teheran e di definire i possibili prossimi passi".

Il funzionario ha sottolineato che l'UE è impegnata a favore della "sicurezza regionale e della de-escalation" e che avrebbe profuso "tutti gli sforzi diplomatici per ridurre le tensioni e trovare una soluzione duratura alla questione nucleare iraniana, che può avvenire solo attraverso un accordo negoziato".

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