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Italia: un ambizioso piano governativo per combattere il sovraffollamento carcerario

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Italia: un ambizioso piano governativo per combattere il sovraffollamento carcerario
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Il governo italiano ha adottato un piano di ampia portata per combattere il sovraffollamento carcerario, uno dei problemi più persistenti che affliggono il sistema giudiziario del Paese. Approvato ieri dal Consiglio dei Ministri, questo programma mira a rafforzare la capacità degli istituti penitenziari introducendo al contempo misure mirate per i detenuti tossicodipendenti condannati per reati minori.

Il Ministro della Giustizia Carlo Nordio ha chiarito fin dall'inizio che questo piano non include misure generalizzate di scarcerazione anticipata, un'ipotesi che è stata "scartata a priori", ha sottolineato, "perché scarcerare i detenuti solo per mancanza di spazio equivarrebbe a una sconfitta per lo Stato". Questa affermazione contrasta con le proposte avanzate da alcuni parlamentari, come Roberto Giachetti, che aveva suggerito di estendere il numero di giorni di condono della pena per buona condotta. Né è prevista in questa fase alcuna attenuazione della custodia cautelare, sebbene il Ministro abbia suggerito che la questione potrebbe essere affrontata in seguito.

Il cuore del piano si basa su due pilastri principali: la creazione di 15.000 posti aggiuntivi in un triennio e l'attuazione di un programma di riabilitazione per i detenuti affetti da dipendenze e considerati non pericolosi per la società. Questi detenuti rappresentano una parte significativa della popolazione carceraria, pari a quasi il 32% di coloro che ne sono affetti, secondo i dati del Ministero della Giustizia.

L'iniziativa sta ricevendo un forte sostegno politico. Il Vice Presidente del Consiglio Matteo Salvini ha accolto con favore gli investimenti annunciati, che coinvolgeranno anche il Ministero delle Infrastrutture. Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, da parte sua, ha espresso notevole entusiasmo. In un video, ha affermato che questo piano consentirà la creazione di 10.000 nuovi posti entro il 2027, grazie ai progetti già in corso, per un investimento di oltre 750 milioni di euro. Ha aggiunto che l'obiettivo è raggiungere 5.000 posti aggiuntivi, colmando così completamente il divario tra la capacità del carcere e il numero di detenuti.

"Fino ad ora, le pene venivano adattate alla capienza del carcere; oggi affermiamo che uno Stato giusto deve adattare la capienza del carcere al numero dei condannati", ha concluso. Questa affermazione segna una svolta nella politica penitenziaria italiana, ora incentrata sul rigore e sulla riaffermazione del principio di certezza della pena.



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