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Il viaggio studio a Roma di Starmer: “Immigrazione, pronti a collaborare con Meloni”
C’è chi viaggia per piacere e chi, invece, lo fa per studio: Keir Starmer senza far giri di parole ammette le ragioni della sua visita in Italia: studiare, da vicino, il modello tricolore anti-sbarchi contro l’immigrazione illegale. In conferenza stampa, dopo aver incontrato il ministro degli Interni Matteo Piantedosi e la premier Giorgia Meloni a villa Doria Pamphilj a Roma, Starmer ammette: “Qui ci sono state delle riduzioni (si riferisce agli sbarchi di migranti irregolari, ndr) piuttosto drastiche. Quindi voglio capire come sia accaduto”. Già, perché la Gran Bretagna ha un problema, e pure grosso, con le carrette del mare e i viaggi della speranza nel canale della Manica. Un dramma annoso, che anni fa aveva trasformato in una tendopoli a cielo aperto le sponde di Francia e Inghilterra. E che i conservatori di Rishi Sunak ritenevano possibile combattere con la durezza di un piano di trasferimento coatto in Ruanda. Un’opzione immediatamente bocciata dal laburista Starmer che ha provveduto subito a cancellare il progetto. Ma gli è rimasto il problema. Così, per tentare di risolverlo, ha deciso di viaggiare verso la frontiera europea più esposta al fenomeno: quella dell’Italia. “Sembra – ha dichiarato il premier britannico riferendosi ai numeri importanti colti dal Viminale e dal governo sul contrasto alle rotte dell’immigrazione irregolare – che ciò sia dovuto al lavoro a monte svolto in alcuni dei Paesi da cui provengono le persone”. Si riferisce, Starmer, agli accordi intessuti, nei mesi scorsi, dal governo Meloni coi governi di partenza e di provenienza, a cominciare da quelli del Nordafrica. “Credo da tempo – ha riferito il politico inglese -che prevenire e fermare i migranti nei Paesi di partenza sia uno dei modi migliori per affrontare questo particolare problema”. Pertanto ha aggiunto: “Sono molto interessato a conoscere come si sia svolto questo lavoro a monte, esaminando ovviamente altri schemi, ma abbiamo già un intento comune di lavorare insieme su questo vile commercio di spingere le persone oltre i confini”.
Il messaggio di Starmer è chiaro. Non solo ai trafficanti ma, a quanto pare, anche alla sinistra europea, in particolare quella italiana, che aveva scatenato una crociata contro il piano anti-immigrazione del governo Meloni e proprio a distanza di qualche giorno dalla richiesta di condanna a sei anni per l’ex ministro Salvini sul caso Open Arms: “Abbiamo già un intento comune di lavorare insieme contro questo vile commercio di spingere le persone oltre i confini. Ritengo che impedire alle persone di viaggiare sia uno dei modi migliori per affrontare il problema”. Già prima di vedere Meloni, con cui Starmer si è detto pronto fin da subito a collaborare sul fronte del contrasto all’immigrazione, il governo laburista aveva fatto sapere in una nota che è sua intenzione quella di “affrontare le bande di trafficanti che commerciano oltre frontiera le vite di uomini, donne e bambini”. Un cambio di paradigma totale che fa il paio con ciò che sta accadendo in Germania. La domanda, politica, adesso è un’altra: cambierà l’approccio anche dell’opposizione dem?