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Il Papa prega per il Libano, la Terra Santa e il Medio Oriente

Il Papa prega per il Libano, la Terra Santa e il Medio Oriente
Monday 05 August 2024 - 23:00
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Papa Francesco ha ricordato il nuovo beato libanese Estephan Al-Duwaihy, ricordando le preoccupanti condizioni in Libano, Terra Santa e Medio Oriente, nonché la crisi post-elettorale in Venezuela.

Secondo Radio Vaticana, dopo aver recitato la preghiera dell'Angelus nel pomeriggio di ieri, domenica, papa Francesco ha voluto ricordare la beatificazione del patriarca maronita Estephan Al-Duwaihi, avvenuta venerdì scorso a Bkerke. Disse che il nuovo Beato aveva guidato saggiamente la Chiesa maronita dal 1670 al 1704, cioè in un periodo difficile, segnato anche dalle persecuzioni.

Il Papa ha descritto il beato Estephan Al-Duwaihi come “un maestro di fede, un pastore attento e un testimone di speranza nella costante vicinanza alla gente”. Ha proseguito: “Oggi anche il popolo libanese soffre molto, e ha aggiunto di pensare in particolare alle famiglie delle vittime dell'esplosione del porto di Beirut”, ed ha espresso “la speranza che la giustizia e la verità siano raggiunte rapidamente. " Ha pregato “affinché il nuovo Beato rafforzi la fede e la speranza della Chiesa in Libano e interceda per questo amato Paese”. Poi ha chiesto “applausi al beato Estephan Al-Duwaihi”.

Il Santo Padre è poi passato a parlare del Medio Oriente, esprimendo la sua preoccupazione per quanto sta accadendo in questa regione, ed affermando la speranza che il conflitto sanguinoso e violento non si espanda ulteriormente. Papa Francesco, invece, ha ribadito la sua preghiera per tutte le vittime, soprattutto per i bambini innocenti. Ha voluto esprimere la sua vicinanza alla comunità drusa in Terra Santa e agli abitanti di Palestina, Israele e Libano, e ha anche chiesto di non dimenticare il Myanmar.

Francesco ha poi sottolineato la necessità di avere il coraggio di tornare al dialogo per un cessate il fuoco immediato a Gaza e su tutti i fronti, per liberare gli ostaggi e portare soccorso ai palestinesi attraverso gli aiuti umanitari. Il Santo Padre ha voluto inoltre sottolineare che gli attentati, anche mirati, e le uccisioni non possono mai costituire una soluzione e non aiutano ad avanzare sulla via della giustizia e della pace, ma anzi generano più odio e desiderio di vendetta. Abbastanza! Papa Francesco ha detto: “Non soffochiamo la parola del Signore della pace, ma lasciamo che sia il futuro della Terra Santa, del Medio Oriente e del mondo intero”. Poi Sua Santità ha sottolineato ancora che la guerra è sempre una sconfitta.

Papa Francesco ha voluto esprimere la sua preoccupazione per la situazione in Venezuela, che vive condizioni critiche, come ha ricordato. Ha continuato invitando tutte le parti a cercare la verità, ad agire con moderazione, a evitare la violenza in qualsiasi sua forma, a risolvere le differenze attraverso il dialogo e a prestare attenzione al vero bene delle persone, non agli interessi privati. Il Papa ha affidato questo Paese all'intercessione della Vergine Sultana di Coromoto e alle preghiere del Beato José Gregorio Hernandez.

Sua Santità il Papa ha proseguito sottolineando la sua vicinanza alla popolazione dell'India, in particolare allo stato del Kerala, colpita dalle forti piogge che hanno provocato frane che hanno provocato la perdita della vita, lo sfollamento di numerose persone e gravi danno. Ci ha invitato a unirci a lui nella preghiera per coloro che hanno perso la vita e per tutte le persone colpite da questo devastante disastro.

Papa Francesco ha ricordato che alcuni Paesi celebrano oggi la Giornata del Pastore, e così ha espresso la sua vicinanza e gratitudine a tutti i pastori che lavorano con dedizione, zelo e generosità per Dio e per la gente. Poi il Santo Padre ha rivolto un saluto a tutti, in particolare ai partecipanti al primo Festival della Gioventù del Portogallo, svoltosi a Fatima. In questo contesto, ha affermato che la stimolante esperienza della Giornata Mondiale della Gioventù di Lisbona continua a dare i suoi frutti.


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