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Il Marocco potenzia la sua industria navale per una crescita sostenibile

Il Marocco potenzia la sua industria navale per una crescita sostenibile
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Lo sviluppo dell'industria navale è ormai una leva strategica per la crescita economica e la sovranità industriale del Marocco, hanno sottolineato venerdì a El Jadida i responsabili del settore navale e marittimo.

Intervenendo al workshop "Commercio" organizzato nell'ambito dell'ottava edizione del Forum de la Mer, il Direttore delle industrie aeronautiche, ferroviarie, navali e delle energie rinnovabili del Ministero dell'Industria e del Commercio, Afaf Saidi, ha sottolineato l'importanza attribuita dal Regno alla strutturazione e alla crescita del settore navale.

"Il Marocco ha una base industriale già consolidata, competenze riconosciute e un ecosistema organizzato, in particolare attraverso la certificazione di un cluster navale che riunisce produttori, enti di formazione e centri di ricerca", ha affermato.

Il settore navale, ha specificato, definito strategico dalla Carta degli investimenti, è oggetto di un ambizioso piano generale per il 2030, che mira a mobilitare oltre 4,5 miliardi di dirham (MMDH) di investimenti (pubblici e privati), alla creazione di 5.500-8.000 posti di lavoro diretti, nonché a un prodotto interno lordo (PIL) aggiuntivo di oltre 1,5 MMDH.

Questo piano si basa su quattro assi principali: la riparazione e la manutenzione navale, la costruzione di imbarcazioni inferiori ai 120 metri, lo sviluppo di piattaforme offshore e il rinnovamento della flotta nazionale, attualmente composta al 90% da imbarcazioni in legno, ha affermato la Sig.ra Saidi.

Da parte sua, il direttore centrale e comandante del porto di Tangeri Med, Kamal Lakhmas, ha sottolineato il contributo del complesso portuale di Tangeri Med alla competitività logistica del Marocco e alla sua connettività marittima internazionale.

Ha sottolineato che Tangeri Med è oggi un punto di attraversamento strategico per circa il 20% del commercio marittimo mondiale, con oltre 100.000 navi che attraversano lo Stretto di Gibilterra ogni anno.

Il signor Lakhmas ha inoltre ricordato gli sforzi compiuti in termini di transizione energetica e riduzione dell'impronta di carbonio, nell'ambito di un approccio eco-responsabile volto a coniugare performance logistiche e sostenibilità, sottolineando che oltre 1.400 aziende si sono insediate nelle zone industriali integrate attorno al porto, generando oltre 140.000 posti di lavoro diretti.

Da parte sua, la Direttrice dello Sviluppo del Porto Atlantico di Dakhla, Nisrine Iouzzi, ha sottolineato la portata strategica di questo progetto di strutturazione nel quadro dell'Iniziativa Atlantica lanciata da Sua Maestà il Re Mohammed VI, affermando che tale Iniziativa costituisce un modello di cooperazione regionale basato sulla solidarietà, l'integrazione e la prosperità condivisa.

La dott.ssa Iouzzi, intervenuta in videoconferenza, ha inoltre sottolineato il ruolo centrale delle infrastrutture portuali nel rafforzare la competitività degli operatori economici e nell'agevolare gli scambi commerciali.

Organizzato fino all'11 maggio sul tema "Il mare, futuro della Terra", questo Forum si propone di essere uno spazio di scambio, riflessione e azione, riunendo esperti, ricercatori, artisti, nonché rappresentanti di istituzioni, ONG e aziende attorno alle principali sfide ambientali e marittime.

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