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Il Marocco, leader regionale e internazionale nella lotta all’incitamento all’odio
L'Ambasciatore Rappresentante Permanente del Marocco presso l'ONU, Omar Hilale, ha sottolineato il fermo e costante attaccamento del Marocco ai valori della convivenza e alla lotta contro l'incitamento all'odio e l'intolleranza, sotto la lungimirante guida di Sua Maestà il Re Mohammed VI.
Nel corso di un evento di alto livello co-organizzato dalla Missione Permanente del Marocco presso le Nazioni Unite e dall’Ufficio delle Nazioni Unite per la Prevenzione del Genocidio in occasione della terza Giornata Internazionale contro i Discorsi d’Incitamento all’Incitamento all’odio, Hilale ha sottolineato che Sua Maestà il Re ha dato il Suo Alte Istruzioni per porre i giovani marocchini al centro di qualsiasi strategia di sviluppo integrato, adottando politiche incentrate sui principi di pari opportunità, istruzione di qualità, buona cittadinanza ed empowerment intellettuale e professionale.
L’obiettivo è garantire che i giovani siano protetti da comportamenti rischiosi e marginali e abbiano il potere di agire come vettori di cambiamento nella società, ha affermato il diplomatico. Il coinvolgimento dei giovani marocchini nella lotta e nella riduzione dell’incitamento all’odio e dell’estremismo nella società si è rivelato “molto utile” nella lotta contro tutte le forme di esclusione sociale, da qui l’importanza della strategia nazionale integrata marocchina per i giovani (2015-2030).
Il Marocco attribuisce un'importanza fondamentale al ruolo indispensabile della società civile e delle associazioni giovanili, ha sottolineato Hilale, ricordando la creazione nel luglio 2011 del Consiglio consultivo per la gioventù e l'azione associativa. Ad oggi il Marocco conta circa 50.000 associazioni presenti su tutto il territorio nazionale, che operano in diversi ambiti che riguardano l'istruzione, l'inclusione sociale, la salute, lo sport, la leadership politica, la difesa dei diritti umani e lo sviluppo dei giovani.
Durante questo evento, i relatori hanno elogiato il ruolo e la leadership del Regno nella lotta contro l’incitamento all’odio, in tutte le sue forme, compreso lo spazio digitale dove prolifera l’incitamento all’odio. Hanno inoltre sottolineato che questa giornata internazionale serve a ricordare l’importanza di restare uniti contro l’incitamento all’odio e di mobilitare gli sforzi di tutte le componenti della società, compresi i giovani, per superare questa piaga.
Lo svolgimento di questo evento di alto livello ha stabilito il ruolo del Regno, sotto la lungimirante guida di Sua Maestà il Re, come leader regionale e internazionale nella lotta contro l’incitamento all’odio. È anche un riconoscimento delle azioni che il Marocco continua a intraprendere per promuovere le virtù della convivenza, della convivenza e del dialogo nel mondo.
Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha affermato in un messaggio che i giovani sono spesso i più colpiti dai discorsi di odio, in particolare online, affermando che questi giovani devono essere parte della soluzione. “I governi, le autorità locali, i leader religiosi, imprenditoriali e comunitari hanno il dovere di investire in misure volte a promuovere la tolleranza, la diversità e l’inclusione e a combattere l’incitamento all’odio in tutte le sue forme”, ha raccomandato.
Da parte sua, il presidente dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, Dennis Francis, ha insistito nel suo messaggio preregistrato sulla necessità di riflettere i valori di armonia, tolleranza, comprensione e rispetto che sono fondamentali per le società sane e dinamiche. "Così dobbiamo coinvolgere gli 1,2 miliardi di persone del pianeta. I giovani, che rappresentano il 16% della popolazione mondiale, sono i più connessi online. Spesso sono i primi a essere esposti all'odio online, come bersagli, vittime o spettatori, e hanno un ruolo vitale da svolgere come agenti di cambiamento positivo”, ha affermato.
Questo evento, che ha visto la partecipazione di numerosi ambasciatori e diplomatici accreditati presso le Nazioni Unite, è stato caratterizzato dagli interventi dei giovani e di numerosi funzionari delle Nazioni Unite, in particolare il Sottosegretario generale delle Nazioni Unite per gli affari giovanili, il Consigliere speciale per i diritti dei bambini presso l'UNICEF, il Consigliere speciale dell'Ufficio sulla violenza contro i bambini, nonché i rappresentanti del Programma di sviluppo delle Nazioni Unite e del Dipartimento degli affari economici e sociali delle Nazioni Unite.
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