- 09:32Olivier Poivre d’Arvor: Grazie alle iniziative di Sua Maestà il Re, il Marocco ha una visione per un intero continente
- 09:15Allarme nucleare: Tulsi Gabbard mette in guardia dal rischio imminente di annientamento globale
- 08:36Il Marocco promuove approcci globali per contrastare il lavoro minorile e si prepara per un vertice internazionale nel 2026
- 08:00Nasser Bourita riceve le copie certificate delle credenziali dei nuovi ambasciatori accreditati in Marocco
- 07:27Visita congiunta INTOSAI-OCSE in Marocco per valutare l'indipendenza degli organi di controllo finanziario
- 22:16Linea elettrica sottomarina Marocco-Francia: un progetto colossale da 9,4 miliardi di euro
- 17:00L'oro supera l'euro come seconda riserva di riserva delle banche centrali al mondo
- 16:49Idrogeno verde: il Marocco coinvolto nel progetto europeo Green Hysland
- 16:40Il Presidente italiano: quanto sta accadendo a Gaza è inaccettabile
Seguici su Facebook
Il Marocco è al terzo posto nel Maghreb nel Freedom Index 2025
Nel suo rapporto annuale sui diritti politici e le libertà civili, pubblicato nel 2025, l'organizzazione "Freedom House" ha mantenuto il Marocco nella categoria dei paesi "parzialmente liberi", con un punteggio di 37 su 100, identico a quello dell'anno precedente. Il Paese ottiene così 13 punti su 40 nei diritti politici e 24 punti su 60 nelle libertà civili.
Il Marocco è al terzo posto nel Maghreb, dietro alla Tunisia (44 punti) e alla Mauritania (39 punti), davanti all'Algeria, che si è classificata tra i paesi "non liberi" con 31 punti, e alla Libia, che ha ottenuto solo 10 punti.
A livello globale, il rapporto evidenzia un ulteriore calo della libertà per il diciannovesimo anno consecutivo, con diritti politici e libertà civili in calo in 60 paesi, rispetto a miglioramenti registrati solo in 34. Il rapporto evidenzia i paesi che hanno registrato i maggiori cali, come El Salvador, Haiti, Kuwait e Tunisia, mentre paesi come Bangladesh, Bhutan, Sri Lanka e Siria hanno registrato i maggiori progressi.
Lo studio evidenzia inoltre che il 40% dei paesi e delle regioni in cui si sono tenute elezioni nazionali nel 2024 sono stati caratterizzati da episodi di violenza, tra cui tentati omicidi di candidati, attacchi ai seggi elettorali e violenta repressione delle proteste. Secondo il rapporto, i regimi autoritari hanno manipolato le elezioni per impedire qualsiasi vera opposizione.
Per quanto riguarda le previsioni per il 2025, il rapporto sottolinea l'importanza del sostegno democratico di fronte alle grandi sfide, in particolare le minacce alla sicurezza legate ai conflitti armati, l'aumento della repressione nei regimi autoritari e i tentativi di alcuni leader eletti di estendere i propri poteri al di fuori dei quadri costituzionali.
Commenti (0)