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I medici libanesi stanno conducendo una battaglia contro il tempo per salvare la vista delle persone colpite dagli attentati “Biger”.

I medici libanesi stanno conducendo una battaglia contro il tempo per salvare la vista delle persone colpite dagli attentati “Biger”.
Tuesday 24 September 2024 - 14:15
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In una scena che riassume la sofferenza del Libano per le ripetute ondate di bombardamenti, l'oftalmologo libanese Elias Jarada ha rivelato le tragiche condizioni in cui versavano gli ospedali dopo una serie di attentati che avevano preso di mira i dispositivi di comunicazione senza fili “Pager” e “Icom” in diverse regioni del Libano. Paese.

Secondo un rapporto pubblicato dall’American Associated Press, Elias Jarada ha parlato, colpito da ciò a cui ha assistito in quelle ore difficili, e ha detto: “Quello che è successo è stata una vera tragedia per il numero dei feriti, la maggior parte dei quali erano giovani e bambini , sono accorsi subito negli ospedali, con gravi ferite agli occhi."

Il rapporto ha fatto luce sugli enormi sforzi compiuti da Jarada, poiché la densità delle ferite lo ha costretto a spostarsi tra diversi ospedali, accontentandosi di sole due ore di sonno prima di continuare a eseguire operazioni successive. Sebbene sia riuscito a salvare la vista di alcuni pazienti, molti di loro l’hanno persa per sempre.

Le esplosioni, che sembravano prendere di mira i combattenti di Hezbollah, hanno causato numerose vittime civili, causando gravi danni alle mani, al volto e agli occhi. Molti dei feriti stavano guardando gli ordigni nel momento in cui sono esplosi dopo aver ricevuto messaggi su di essi, il che ha aumentato la gravità delle ferite.

Jarada ha spiegato che sono stati trovati frammenti di plastica e metallo all'interno degli occhi di alcuni dei feriti, sottolineando che la maggior parte delle vittime erano giovani e che la gravità di questi incidenti ha superato la sua precedente esperienza con le vittime dell'esplosione del porto di Beirut.

Il medico ha detto con un sospiro: “Contenere lo shock dell’esplosione del porto di Beirut ha richiesto circa 48 ore, ma finora non siamo arrivati ​​​​al punto di contenere questo nuovo shock”.