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Giorgio Armani, icona visionaria della moda, muore a 91 anni
Giorgio Armani, il leggendario stilista italiano che ha ridefinito l'abbigliamento maschile con i suoi abiti destrutturati e ha costruito un impero mondiale della moda, è scomparso all'età di 91 anni. Il Gruppo Armani ne ha confermato la scomparsa giovedì, affermando che si è spento serenamente a casa, circondato dai suoi cari.
"È con infinito dolore che il Gruppo Armani annuncia la scomparsa del suo creatore, fondatore e instancabile motore: Giorgio Armani", ha dichiarato la casa di moda in un comunicato ufficiale. L'azienda ha sottolineato che Armani ha lavorato instancabilmente alle sue collezioni e ai suoi progetti fino all'ultimo.
Ultimi giorni di lotta contro la malattia
La morte di Armani segue mesi di problemi di salute che lo hanno costretto a saltare la Settimana della Moda di Milano per la prima volta nei suoi 50 anni di carriera. A giugno, lo stilista era assente dalle sfilate uomo Primavera/Estate 2026 mentre si stava riprendendo a casa da una malattia non resa nota. I media italiani hanno riferito che era stato ricoverato in ospedale per diversi giorni a Milano.
Lo stilista, che ha festeggiato il suo 91° compleanno l'11 luglio, ha assicurato ai fan in una lettera aperta che intendeva tornare a settembre per la Settimana della Moda di Milano. Aveva immaginato una grande celebrazione del 50° anniversario del suo marchio, con una mostra alla Pinacoteca di Brera e una sfilata speciale.
Costruire un impero della moda
Nato a Piacenza nel 1934, Armani studiò inizialmente medicina prima di scoprire la sua passione per la moda mentre lavorava come vetrinista alla Rinascente, un grande magazzino milanese. Nel 1975 fondò il suo marchio omonimo con il socio Sergio Galeotti. Secondo la leggenda, i due vendettero la loro Volkswagen per 10.000 dollari per finanziare l'attività nascente.
Armani rivoluzionò l'abbigliamento maschile con la sua inconfondibile giacca sfoderata alla fine degli anni '70. Le sue silhouette rilassate e androgine sfidarono la sartoria tradizionale e divennero un segno distintivo del "power dressing" degli anni '80. Il film del 1980 American Gigolò, con Richard Gere in abiti Armani, consolidò lo status dello stilista come uno dei preferiti di Hollywood.
Un'eredità globale
Al momento della sua morte, Armani era a capo di un impero da 10 miliardi di dollari con oltre 9.000 dipendenti e 600 negozi in tutto il mondo. Nel 2024, l'azienda ha generato circa 2,3 miliardi di euro di fatturato. Oltre alla moda, le iniziative di Armani spaziavano da hotel, ristoranti, squadre di basket e persino cioccolatini.
Il Gruppo Armani ha annunciato che una cappella commemorativa sarebbe stata allestita a Milano sabato e domenica, seguita da un funerale privato. Per quanto riguarda la successione, Armani aveva precedentemente espresso l'intenzione di affidare la sua eredità a collaboratori fidati, tra cui Leo Dell'Orco per l'abbigliamento maschile e sua nipote Silvana Armani per l'abbigliamento femminile.