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Armi e veti caduti in Ucraina: torna lo spettro nucleare
La Russia potrebbe adottare misure di deterrenza nucleare nel caso in cui gli Stati Uniti dovessero dispiegare missili a corto e medio raggio in Europa e in Asia. Lo ha riferito il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, intervistato dalla Ria Novosti. “Gli Stati Uniti e la Nato sono pienamente coinvolti nel conflitto in Ucraina e non si fermeranno davanti a nulla. Tuttavia, speriamo che le esercitazioni russe e bielorusse in corso sull’uso di armi nucleari non strategiche diano ai nostri avversari una pausa di riflessione, ricordando loro le conseguenze catastrofiche che potrebbero derivare da un’ulteriore escalation nucleare”, ha aggiunto Lavrov.
I recenti attacchi con droni ucraini contro i sistemi di allarme nucleare russi rischiano di danneggiare la stabilità strategica tra Washington e Mosca. Lo sostiene il Washington Post, citando un funzionario americano. “Questi siti, si legge nell’articolo, non sono coinvolti nel sostegno alla guerra della Russia contro l’Ucraina. Sono al tempo stesso luoghi sensibili, perché la Russia potrebbe percepire che le sue capacità di deterrenza strategica sono state prese di mira, con conseguenze per le sue capacità di deterrenza nucleare anti-Usa”.
La Direzione dell’intelligence militare ucraina, nota con l’acronimo GUR, avrebbe agito per ridurre la capacità dei russi di tracciare le attività dell’esercito nemico sul versante meridionale.
La Repubblica ceca non avrebbe “alcun problema” se l’Ucraina utilizzasse munizioni fornite da Praga per colpire obiettivi in territorio russo. A dichiararlo è stato il ministro degli Esteri ceco. “La Repubblica Ceca non ha alcun problema rispetto al fatto che l’Ucraina si difenda da un aggressore”, ha affermato Jan Lipavsky prima della riunione dei ministri degli Esteri della Nato a Praga. Questo comprende “attacchi che devono necessariamente avvenire in territorio russo”.
Di diverso avviso è il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani: “La posizione dell’Italia è molto chiara: noi non invieremo neanche un soldato italiano a combattere in Ucraina e non vogliamo che vengano usati gli strumenti militari che inviamo in Ucraina al di là dei confini dell’Ucraina”.
Le forze armate di Vladimir Putin hanno abbattuto la notte scorsa otto missili di fabbricazione statunitense Atacms sul Mar d’Azov e intercettato altrettanti droni ucraini sul Mar Nero, al largo della penisola di Crimea.