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Financial Times: L'Arabia Saudita è vicina a partecipare con Gran Bretagna, Italia e Giappone alla realizzazione di un caccia avanzato
Il capo del gruppo di difesa italiano Leonardo ha detto che sarebbe "aperto" alla possibilità che l'Arabia Saudita aderisca ad un progetto tripartito per costruire un caccia avanzato se la Gran Bretagna decidesse di ridurre i suoi impegni nel progetto.
Il presidente di Leonardo, Roberto Cingolani, ha dichiarato al quotidiano britannico Financial Times di essere "personalmente molto aperto all'idea, soprattutto se ci sarà una ridefinizione delle risorse, finché il nuovo governo laburista in Gran Bretagna non completerà una revisione delle spese per la difesa".
"Un quarto partner che si unisca al progetto per realizzare il caccia avanzato sarebbe molto conveniente, e in questo caso il Regno dell'Arabia Saudita sarà il quarto partner".
Le dichiarazioni di Cingolani sono arrivate nel contesto di notizie sulla "possibilità da parte del Partito Laburista britannico di ridurre gli impegni del Paese riguardo al Programma di Guerra Aerea Globale, al quale partecipano Italia e Giappone".
Cingolani ha detto: "L'Arabia Saudita può aggiungere capacità industriale e risorse per nuovi lavoratori se è inclusa nel progetto".
Il Financial Times ha citato analisti industriali che hanno affermato: “Riyadh può garantirsi una partnership in questo progetto anche se la Gran Bretagna non riduce i suoi impegni nel progetto”.
Ha aggiunto: "Includere l'Arabia Saudita in questa partnership aprirebbe la strada a un nuovo ordine saudita di caccia Typhoon britannici, soprattutto perché l'Arabia Saudita è già in trattative con la Gran Bretagna per quanto riguarda l'acquisto di 48 caccia Typhoon".
L'altro ieri, il primo ministro britannico Keir Starmer ha sottolineato "l'importanza del progetto", ma ha affermato che "il suo governo non ha completato la revisione della questione".
È interessante notare che Gran Bretagna, Giappone e Italia hanno firmato un trattato internazionale lo scorso anno per istituire il Global Air Combat Program (GCAP), per integrare i loro sforzi separati nel campo dei caccia di prossima generazione e mirare a far entrare in servizio un nuovo aereo entro il 2035. .
Il ministro della Difesa italiano ha dichiarato a gennaio che il programma potrebbe essere aperto ad altri in una fase successiva, con l’adesione al progetto di potenziali concorrenti come l’Arabia Saudita.