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Marocco e Algeria in uno scontro diplomatico decisivo per il vicepresidente della Commissione dell'Unione Africana
La carica di vicepresidente della Commissione dell'Unione Africana è oggetto di una forte competizione tra Marocco, Algeria, Egitto e Libia.
Le elezioni sono programmate durante il 38° Summit dell'Unione Africana, che si terrà ad Addis Abeba il 15 e 16 febbraio 2025.
Il Regno del Marocco ha nominato per questo incarico Latifa Akharbach, Presidente dell'Alta Autorità per la Comunicazione Audiovisiva. Da parte sua, l'Algeria ha presentato la sua candidata, Salma Haddadi, rappresentante permanente dell'Algeria presso l'Unione Africana.
L'Egitto ha candidato Hanan Morsi e la Libia Najat Al-Hajjaji per competere per la stessa posizione. Assumere questa posizione è di vitale importanza per i paesi sopra menzionati, poiché conferisce al paese vincitore un'influenza diretta sul processo decisionale all'interno dell'Unione Africana.
La forte competizione tra Algeria e Marocco
Ciò che colpisce è però la forte competizione tra Algeria e Marocco per la carica di vicepresidente dell'Unione Africana: a contendersi le elezioni sono l'algerina Salma Malika Haddadi e la marocchina Latifa Akharbach.
Questo conflitto va oltre un semplice confronto tra due personaggi femminili, ma riflette piuttosto una competizione geopolitica. Tra Marocco e Algeria nel continente africano. Ciò attira l'attenzione degli osservatori, poiché dietro questi due candidati ci sono grandi interessi sia per il Marocco che per l'Algeria, tra i quali le relazioni diplomatiche sono state interrotte dall'agosto 2021.
Latifa Akharbach è una candidata straordinaria
La candidatura del Marocco si inserisce nel contesto degli sforzi volti a stabilire standard di efficienza e padronanza delle pratiche, standard incarnati da Latifa Akharbach. La sua carriera e la sua esperienza parlano da sole.
Akharbach è uno dei nomi di spicco della diplomazia marocchina: in precedenza ha ricoperto la carica di Ministro delegato del Ministro degli Affari esteri e attualmente presiede l'Alta Autorità per la comunicazione audiovisiva (HACA).
Akharbach ha ricoperto diversi incarichi diplomatici, tra cui quello di ambasciatrice del Marocco in Tunisia e Bulgaria, oltre ad altre responsabilità che la rendevano una valida candidata per questa posizione.
La candidata marocchina è dotata di pragmatismo e di elevate capacità negoziali, oltre che di capacità di unificare le posizioni su questioni complesse.
Il suo successo alla guida dell'Alta Autorità per la Comunicazione Audiovisiva dal 2018 è la prova della sua competenza. Ciò la rende la candidata ideale per questa posizione, che richiede competenze amministrative ed esperienza di gestione.
Il candidato algerino manca di esperienza
Al contrario, l'Algeria cerca di imporre il suo candidato, una figura relativamente sconosciuta. Salma Malika Haddadi è nominata ambasciatrice dell'Algeria in Etiopia dall'agosto 2024.
In precedenza ha ricoperto incarichi diplomatici secondari, tra cui incarichi occasionali in Sudan, Kenya e presso le Nazioni Unite. Oltre al suo lavoro all'interno dell'Unione Africana e della Commissione Economica per l'Africa.
Ma Haddadi non ha esperienza amministrativa e non ha mai guidato alcuna istituzione, nemmeno una piccola. La sua mancanza di qualifiche per una posizione che richiede una gestione attenta di importanti fascicoli finanziari rappresenta un problema importante.
Secondo gli osservatori, non sembra avere rapporti stretti con il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune e con il ministro degli Esteri Ahmed Attaf. Abbastanza per convincere gli elettori africani.
Anche lo stesso regime algerino sembrava titubante nel sceglierlo. Dopo aver presentato la candidatura di Salma Malika Haddadi il 31 luglio 2024, l'Algeria ha proposto un altro candidato, Salah Francis Al-Hamdi.
Prima di fare marcia indietro e ritirare la sua candidatura, in una mossa che riflette ancora una volta l’improvvisazione e la casualità che caratterizzano la diplomazia algerina.
Lo scontro va oltre il semplice conflitto tra due donne.
Lo scontro va oltre il semplice conflitto tra due donne, riflettendo una lotta geopolitica. Tra due potenze regionali con strategie completamente opposte all'interno dell'Unione Africana.
Dal suo ritorno nell'organizzazione, il Marocco ha cercato di ridefinire il suo ruolo nel continente, adottando una politica di cooperazione Sud-Sud, e ha saputo, grazie al suo ritorno diplomatico, imporsi come un attore di primo piano. Mentre si lavorava gradualmente per indebolire l'influenza storica dell'Algeria sul continente.
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