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Riforma sport: Malagò a muso duro, Abodi si offende

Riforma sport: Malagò a muso duro, Abodi si offende
Monday 06 May 2024 - 20:05
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A fine mese aveva espressamente auspicato, in tv, un intervento normativo del governo ma ora Giovanni Malagò attacca a muso duro l’annuncio di un’Agenzia che evidenzia l’intervento del governo sui conti del calcio. E il ministro dello Sport Andrea Abodi, piccato per i toni utilizzati da Malagò, precisa che il documento sui controlli finanziari al calcio e allo sport Giovani Malagò “l’ha avuto dal presidente federale, un testo non definitivo. Anche io cerco di stare attento alla forma, ma il linguaggio usato dal presidente del Coni non mi sembra il più formale tenendo conto delle circostanze”. Lo dice ai microfoni di Radio Anch’io Sport su Rai Radio 1 il ministro per lo sport e per i giovani Andrea Abodi. “Siamo tutti al servizio dell’interesse generale. Questo ha portato le istituzioni a porsi il problema di un organo terzo, indipendente, autorevole. Non perché Covisoc non lo sia, ma perché non è terzo, è all’interno del perimetro federale”.

La litigiosità finora rimasta nei recinti del mondo dello sport, pur tracimata in Parlamento con il duro intervento del senatore forzista Claudio Lotito, entra insomma pienamente nel circuito dei rapporti istituzionali intrattenuti dai vertici dello sport nazionale con il mondo della politica.

Il presidente del Coni era stato assai esplicito, in un’intervista a Repubblica: “Lo dico con molta franchezza, ho seri dubbi che questo discorso (l’annuncio della costituzione di un’Agenzia che sostanzialmente si sostituirà alla Covisoc, ndr) possa essere accettato dagli organismi sportivi internazionali. Quindi, quantomeno, prima di prendere qualsiasi posizione a livello normativo questo va verificato. Altrimenti si rischia la figuraccia mondiale e, purtroppo, i governi italiani non sono nuovi a situazioni simili”.

“In passato, sono state sostenute posizioni che poi sono stati costretti a modificare. Ci eravamo già passati”. La tempistica della vicenda è “un’altra questione che taglia ogni altro ragionamento. Ed è un altro problema. Al 6 di maggio siamo nel pieno delle iscrizioni dei campionati. La Covisoc produce la sua attività, la documentazione deve essere prodotta entro il 31 maggio, perché poi entro il 30 giugno la Covisoc deve gestire le sue dinamiche”. Come si spiega questa fretta? “Onestamente, non me la so spiegare. Un decreto legge appena viene votato è immediatamente esecutivo. Se passa, da qui al 31 maggio questa agenzia dovrebbe fare nomine, scegliere le figure ed essere immediatamente operativa”.


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