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Trilaterale con Xi e Macron: von der Leyen con le armi spuntate contro l’export cinese
Dopo sei mesi dal lancio di un’inchiesta anti-sussidi contro l’import di auto elettriche dal Paese del Dragone, l’Europa è ancora ferma alle denunce e alle constazioni di una situazione per la quale non c’è inversione di tendenza: dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, impegnata a Parigi per il trilaterale con il leader cinese Xi Jinping e il presidente francese Emmanuel Macron, solo un ribadito allarme e l’invito a Xi per affrontare la questione.
“I prodotti sovvenzionati dalla Cina, come i veicoli elettrici o ad esempio l’acciaio, stanno inondando il mercato europeo”, ha detto. “Nello stesso tempo – ha aggiunto a margine del trilaterale – la Cina continua a sostenere massicciamente il suo settore manifatturiero. E questo, combinato con una domanda interna che non aumenta. Il mondo non può assorbire la sovrapproduzione della Cina. Pertanto, ho incoraggiato il governo cinese ad affrontare queste sovraccapacità strutturali”. “Allo stesso tempo, ci coordineremo strettamente con i Paesi del G7 e le economie emergenti, che sono anch’essi sempre più colpiti dalle distorsioni del mercato cinese”, ha concluso. Non prima di aver ripetuto l’analisi di squilibri e promesso interventi a tutela del mercato europeo: “Abbiamo discusso anche delle nostre relazioni economiche e commerciali, che sono tra le più importanti al mondo. Sono convinta che, se la concorrenza è leale, in Europa avremo economie fiorenti e durevoli che favoriranno posti di lavoro più buoni. Ovviamente oggi abbiamo discusso anche degli squilibri, che rimangono significativi, e questo è motivo di grande preoccupazione, poiché abbiamo dimostrato che difenderemo le nostre aziende difenderemo le nostre economie. Non esiteremo mai a farlo, se necessario”.