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Cosa accadrebbe se Trump e Harris pareggiassero alle elezioni presidenziali americane?
Il sistema politico americano potrebbe trovarsi ad affrontare una sfida costituzionale unica nel suo genere se i risultati dei candidati presidenziali Kamala Harris e Donald Trump fossero in parità nel collegio elettorale, ricevendo ciascuno 269 voti. Secondo la Costituzione degli Stati Uniti, in tal caso, la responsabilità della scelta del presidente spetta al Congresso, mentre la Camera dei Rappresentanti è responsabile dell'elezione del Presidente della Repubblica, mentre il Senato nomina il vicepresidente.
Se il candidato democratico Kamala Harris o il candidato repubblicano Donald Trump non riuscissero a ottenere la maggioranza dei voti del collegio elettorale necessaria per vincere la presidenza, questo scenario insolito potrebbe creare una crisi complessa che aumenta l’ansia negli Stati Uniti.
Secondo la Costituzione degli Stati Uniti, in questo caso spetta al Congresso la decisione di scegliere il prossimo presidente, poiché questo ruolo è assunto dalla neoeletta Camera dei Rappresentanti, mentre il Senato è responsabile della scelta del vicepresidente.
Questo scenario potrebbe verificarsi se i due candidati ricevessero lo stesso numero di voti nel collegio elettorale, ovvero 269 voti ciascuno. Per raggiungere questo risultato è necessario ripetere specifici scenari di voto che portano i candidati a un pareggio tra i 538 membri dell’assemblea, incaricata di determinare il vincitore delle prossime elezioni presidenziali.
Ad esempio, questo pareggio potrebbe essere raggiunto se Harris vincesse stati come Wisconsin, Michigan e Pennsylvania, mentre Trump vincesse i voti di stati come Arizona, Nevada, North Carolina e Nebraska.
Nell’era moderna, gli Stati Uniti non hanno mai avuto un pareggio nelle elezioni presidenziali. L'unico caso si verificò nel 1800 tra Thomas Jefferson e Aaron Burr, entrambi candidati democratico-repubblicani, che ricevettero 73 voti ciascuno, richiedendo l'intervento della Camera dei Rappresentanti, che scelse Jefferson dopo 36 votazioni.
Questa posizione portò alla modifica della Costituzione nel 1804 con l'adozione del dodicesimo emendamento, che chiarì il meccanismo per far fronte al mancato raggiungimento della maggioranza da parte di un candidato nel collegio elettorale.
In caso di parità, la Camera dei Rappresentanti voterà il 6 gennaio 2025 e ogni Stato avrà un voto indipendentemente dal numero dei suoi rappresentanti.
Ciò significa che un piccolo stato come l’Idaho ha lo stesso peso elettorale del grande stato della California. Per vincere la maggioranza ha bisogno di 26 voti.
Uno scenario del genere potrebbe aumentare le tensioni nel Paese, soprattutto perché milioni di americani già credono che vi siano irregolarità nel processo elettorale.